Valditara affida Cappuccetto Rosso alle cure del Lupo Cattivo
Qualche volta ci si deve interrogare sulle definizioni politiche. La decisione del Ministro Valditara di ieri ci obbliga a ragionare sui “Conservatori” e sul conservatorismo all’amatriciana.
L’emergenza “violenza sulle donne” e l’alzata di scudi del mondo transfemminista causato dall’omicidio di Giulia che, mediatizzato e preso ad esempio massimo della violenza dell’uomo (bianco e eterosessuale ça va sans dire), ha generato una corsa a chi prima e meglio rispondeva, secondo i dettami di PD & c., a questa tragedia.
Abbiamo registrato le scuse di Ministri a nome “degli uomini”, la bipartisan richiesta di corsi di rieducazione di questi trogloditi fin dalla culla (in attesa che la IA risolva la fastidiosa necessità del maschio per la riproduzione della specie).
Ma a chi dobbiamo affidare l’educazione dei bambini maschi? Ma è evidente, ad una nota attivista LGBT+ ex deputato di sinistra… per Diana siamo “conservatori” ma aperti e progressisti non discriminiamo noi “conserviamo” quello che la sinistra ci propina da anni.
Questo è quello che avrà pensato il conservatore Valditara quando ha affidato a Paola Concia il ruolo di “responsabile dell’introduzione dell’educazione alle relazioni e alle affettività nelle scuole italiane”.
Hanno voluto dare un segno di Civiltà Conservatrice?
Si, affidando Cappuccetto Rosso alle cure del Lupo cattivo.
E della Meloni, Presidente del Consiglio? chi a fronte del suo orgoglioso:
“Io Sono Giorgia: Sono una Donna, Sono una Madre, Sono Cristiana” ha dato fiducia al suo partito?
Evidentemente ha preso un granchio
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