USA: Dem disperati arrestano Trump – Detenuto numero P01135809: maschio bianco, 1,92 cm per 97 chili, capelli biondi e occhi blu.
Non si tratta della pellicola anni Sessanta “L’oltraggio” con Paul Newman, ma della realtà politica americana e dell’ex Presidente Donald Trump.
Un pericoloso precedente
È il primo caso di arresto di un Presidente – forse, ad oggi, colui che dovrebbe essere il legittimo inquilino della Casa Bianca – oltretutto per tredici capi di imputazione tanto dubbi quanto folkloristici, che si traducono nell’intenzione di Trump di denunciare e provare alla luce del sole i probabili brogli che avrebbero caratterizzato le ultime elezioni.
I Dem si giocano tutte le carte
Di fatto, un clima da politica italiana, in cui eliminare la concorrenza significa distruggerla – o tentare di farlo – screditando l’avversario e, se ciò non fosse sufficiente, provando a consegnarlo al “braccio secolare”.
Non sta a chi scrive esprimere un’opinione su Donald Trump, benché sia un fatto storico che sia stato un Presidente atipico per gli USA, il solo a non aver scatenato alcuna in guerra in giro per il mondo, ma è certo singolare quanto sta accadendo, dato che nemmeno Richard Nixon fu tratto in arresto per lo scandalo Watergate.
Evidentemente, Donald Trump fa paura ai Dem, preoccupati di un suo ritorno sulla scena in qualità di Presidente, colui che potrebbe distruggere l’ala democratica, una volta al potere, per gli affarucci di Biden & Son, oppure mandare a monte la faccenda Ucraina.
Trump tornerà?
Trump non è Newman, ma l’oltraggio ai Dem deve essere stato considerato gravissimo dalla compagine attualmente alla guida del governo americano.
Non resta che attendere gli sviluppi di questa pellicola targata USA, ora che il detenuto è tornato in libertà dopo soli venti minuti su cauzione.
Il Tycoon non è tipo da gettare la spugna. Il match continua. Appuntamento alla prossima ripresa, sul ring o dietro la macchina da presa.
Cristian Borghetti