Questa è una storia incredibile, circostanziata e con una testimonianza fotografica e sonora unica e strabiliante che conferma importanti verità di fede.
È la storia di una giornalista greca, cretese, la storia sconvolgente ed entusiasmante di Maria Giachnaki.
Malgrado una sontuosa tradizione cristiana, la fede di tanti greci, come quella di tanti italiani, è oggi molto tiepida.
La sua non fa eccezione.
Quando scopre di avere un tumore, dopo un sogno toccante in cui una donna di nome Maria la invita ad andare nei luoghi “dove suo figlio ha pianto”, decide di recarsi a Gerusalemme.
È Pasqua e si aspetta di incontrare lì molti connazionali, ma l’unica greca che le si avvicina, davanti al sepolcro di Cristo, è una giovane donna, Irini: abiti neri, capelli scuri raccolti, zigomi prominenti, frangia riccia, di statura slanciata, occhi vivacissimi, labbra perfettamente disegnate, magra, trent’anni circa, si muove velocemente e con ampi gesti.
Ha una catenina al collo e una fede al dito, gli occhi sono leggermente infossati, sembra felice.
Le parla un po’ di sé: viene da una piccola isola, ha fatto la ballerina, ma ora ha cambiato vita e da anni a Pasqua si reca al Sepolcro.
Nell’isola vorrebbe rimettere a posto la sua casa, ma sono tutti anziani e non ci sono denari.
Maria la riprende sia mentre cammina, sia in alcuni primi piani piuttosto chiari anche se un po’ sgranati.
Nelle riprese si sente Irini spiegare come intorno al santo sepolcro ancora c’è il profumo di Cristo e che Dio le ha dato la possibilità, ormai da tanti anni, di essere lì presente nei 40 giorni prima della Pasqua.
La notte precedente la Passione, lei, come fece Cristo, veglia in preghiera.
Irini prende per mano Maria: ormai è la sua guida spirituale in quel luogo santo.
“Perché non appoggi l’orecchio sulla pietra del sepolcro?” è l’invito che le rivolge la giovane accompagnatrice … e qui il racconto della giornalista si interrompe per l’emozione.
Maria, appoggiata a quel marmo, sente un rumore che non riesce a identificare…ma c’è Irini a spiegare: hai appena sentito il martello sui chiodi della crocifissione.
Maria è sconvolta.
La visita continua e Irini la porta davanti ad una icona…è la donna che le è apparsa in sogno, quella Maria che la invitava a Gerusalemme.
Alla fine, le due donne si salutano, ma Maria chiede ad Irini di rivedersi una volta che saranno tornate in patria.
Irini le dà il suo numero di telefono: è un cellulare.
Tornata a casa Maria chiama più volte fino a che non le risponde un uomo: è il sindaco di una piccola isola greca.
Maria gli racconta di Irini, una giovane bella, bruna, una ex ballerina che ha cambiato vita, ora devotissima.
“Cosa mi stai dicendo? Qui non c’è nessuna Irini e l’unica con quel nome è la nostra santa, morta mille anni fa, che esattamente quella vita ha vissuto.
Stiamo cercando di rifare la chiesa a lei dedicata, ma qui sono tutti vecchi e non ci sono abbastanza soldi!”
Maria è guarita dal tumore.
Irini è una donna trentenne e i mistici raccontano che in paradiso i beati che sono loro apparsi col corpo, sembrano tutti trentenni.
Cristo muore a trentatre anni.
La scienza moderna sostiene che a quell’età il corpo è nella sua perfetta maturità…appena dopo comincerà ad invecchiare.
Maria ha cercato Irini, ma di lei nessuna traccia.
Per chi voglia capire, è tutto molto chiaro: chi si pente può diventare santo e, salvo, sarà destinato alla resurrezione.
Avremo la salvezza e riavremo il corpo.
Niente di noi andrà perduto.
di Irma Trombetta
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