Una destra rassegnata – Ultimamente tra i banchi delle istituzioni come nelle piazze la sinistra è tornata ad agitare lo spauracchio di un antifascismo tra i più beceri.
Chi non ha proposte costruttive deve trovare un avversario, utilizzandolo ogni volta come il capro espiatorio delle proprie colpe, magari giocando con le paure di un popolo. Esattamente questo fanno il PD e i movimenti della sinistra più o meno estrema.
Una destra rassegnata
Quello che stupisce è che ad ogni attacco, o quasi, in questo senso, di questi sinistroidi, per altro anacronistici, non segua una reazione controffensiva come la messa in atto di provvedimenti atta a contrastare questi portatori di odio. La destra sembra rassegnata a subire dimenticandosi sempre che certe leggi sono state fatte per contrastare qualunque movimento che turba l’ordine pubblico e mette a rischio la sicurezza nazionale.
La destra istituzionale, ha sempre tenuto a precisare a non essere fascista, e si potrebbe anche comprendere il motivo data una norma transitoria e finale della costituzione, ma qualcuno dovrebbe spiegare perché è stata allora posta tanta enfasi per modificare o annullare quella che vietava il ritorno sulla nostra Patria alla ex Casa Regnante in Italia, cosa per cui non si è avuta nessuna conseguenza nefasta, come, invece, paventato da alcuni.
L’A-Fascismo
La verità è che il potere, come dice Machiavelli nel Principe, non si mantiene con quelli con cui lo si è conquistato. Urge quindi distanziarsi anche dagli alleati più fedeli, additandoli a loro volta come nemici. Dimenticandosi, perché fa comodo, che il fascismo di cui sbraitano non esiste più da un pezzo, essendo cambiati i tempi, e mostrandosi senza maschere, come l’altra faccia del globalismo capitalista liberale.
Ma destra e sinistra non si rendono conto che è proprio questo clima da guerra mondiale e civile strisciante a poter creare la catastrofe da loro evocata, come subito dopo la fine della Prima guerra?
Franco Di Giovanni