Prima di tutto un militante. Un ricordo di Franz Camillo Bertagnoli Ravazzi
Aggrappandomi a flebili speranze, ho atteso fino all’ultimo prima di dover ratificare la tragedia avvenuta sabato alle porte di Arezzo e che ci ha strappato Franz Camillo Bertagnolli Ravazzi.
Posso dire che è stato un onore conoscerlo, ricevendo il suo desiderio di aderire a Militia Christi poco meno di un anno fa.
Franz, nonostante la giovane età, aveva alle sue spalle molti anni di militanza ed impegno culturale che mi portarono a ritenere particolarmente significativa quella sua scelta, accompagnata dalla volontà di iniziare il cammino di catecumeno nella Chiesa.
Conoscendo il dolore e le difficoltà che lo hanno assalito in questi anni, gli farei torto nel chiamare quanto accadutogli qualcosa di diverso da un’odiosa disgrazia.
Per questo, occorre preghare ardentemente per l’anima di questo soldato politico che ho avuto la sorte di avere come amico.
Al silenzio di riservate condoglianze, opponiamo il ricordo orante e pubblico di una mente brillante quanto energica, che ha combattuto quei mostri che insediano la psiche e che non è sbagliato definire demoni.
Franz non è quegli orrori che portano ad errori: Franz è stato ed è prima di tutto un militante come ebbe modo di dirmi tante volte.
Scherzosamente, gli chiedevo se non la ritenesse una soluzione un po’ retorica.
Mi scuso tardivamente per quelle parole in amicizia, perché retorica non lo era affatto.
Franz Camillo Bertagnoli Ravazzi va ricordato pertanto come un militante.
Un militante di cui proseguire, con gratitudine e commozione, l’appassionata lotta al presente stato di cose.
Un militante per cui pregare di modo da alleviare l’intollerabile peso della sua assenza fisica.
Lorenzo Roselli Cuib D’Avanguardia