Ucraina: l’Italia vota l’invio delle nuove armi – Il Consiglio dei Ministri, presieduto da Giorgia Meloni, ha approvato all’unanimità un Decreto Legge che autorizza l’invio di armi, mezzi ed equipaggiamenti militari al governo di Zelensky fino a tutto il 31 dicembre 2023. Il governo Meloni, dunque, si è impegnato formalmente con l’Ucraina a mandare armi a Kiev per almeno tutto l’anno prossimo, con sovvenzioni da decine, se non centinaia, di milioni di euro.
Uno stillicidio di risorse
Evidentemente a Meloni e soci non importa che l’Italia ha già sborsato l’enorme cifra di circa mezzo miliardo di euro per foraggiare la folle guerra di Zelensky e Nato; ciò, nonostante il Paese sia in forte crisi ed alle prese con problemi ben più pregnanti. Non sorprende che poi non ci sia denaro per fare fronte al caro bollette, all’aumento spropositato dei costi del carburante ed alla crisi occupazionale, perché quello che conta è fare la guerra alla Russia, costi quel che costi.
L’Italia utile idiota
E non si dica più che mandare armi a Kiev serve a salvare il derelitto popolo ucraino; primo, perché Putin non avrebbe nemmeno lontanamente colpito i civili, secondo perché a Zelensky ed agli americani (veri fautori della guerra) non importa niente degli ucraini ma solo dei propri interessi geopolitici.
Pertanto, si tratta di un conflitto perpetuato in tutti i modi pur di colpire il modello socio-politico russo e ciò che oggi rappresenta, come alternativa alla democrazia liberale di stampo occidentale. In questa strategia, chiaramente, l’Italia gioca il ruolo di pedina acritica, che deve obbedire pedissequamente al padrone americano, anche danneggiando i propri interessi diretti. Con buona pace di chi credeva che la Meloni avrebbe fatto l’interesse della Patria e degli italiani. Invero lei continuerà, sulla falsariga di Draghi, ha perseguire gli interessi di Nato, Stati Uniti e Unione Europea, trascinando il Paese in un pantano di dipendenza e sottomissione senza fine.