Ucraina: cambio di passo della Russia – Continua l’opera russa di demolizione sistematica delle infrastrutture ucraine iniziata una settimana fa. I bombardamenti strategici non hanno una mera natura episodica, legata ad una rappresaglia per l’attentato al ponte di Kerch, ma sono di natura continua e strutturale.
I droni Geran 2
Colpiti, con un crescente uso di droni Geran-2 di concezione iraniana, estremamente economici nella produzione – costano meno dei missili antiaerei ucraini – obbiettivi in tutto il Paese, in particolare centrali termoelettriche e scambiatori di energia, oltre che stazioni, raffinerie, depositi di carburante e obbiettivi strettamente militari.
Colpite più volte Kiev, Leopoli, Rivne, Zhytomyr, Ternopil, Ivano-Frankisvk, Chernivtsi, Vinnytsa, Khmelnytsky, Cherkasy, Kremenchuk, Poltava, Sumy, Dnipro, Kharkov, Zaporizhia, Kryvy Rog, Nykolaiev e Odessa.
Blackout energetici
I blackout sono ormai diffusi in tutto il Paese e rischiano di divenire permanenti. Zelensky ha dichiarato che oltre il 30% delle rete energetica ucraina è già distrutta. Nel tentativo disperato di abbattere i droni russi, gli ucraini fanno alzare in volo i pochi aerei da combattimento di cui ancora dispongono esponendoli alla contraerea russa.
Offensive terrestri
Sul fronte terrestre, gli ucraini – nonostante l’inerzia di settembre appaia in via di smarrimento – continuano a condurre operazioni offensive su Kherson, Kharkov e Lughansk dove, tuttavia, i russi sembrano aver rafforzato le linee di difesa, arrecando enormi perdite al nemico. I primi rinforzi post mobilitazione vengono dispiegati dai russi nella regione di Lughansk.
Nella regione di Donetsk, i russi all’offensiva, in particolare, nei sobborghi di Donetsk città e Bakhmut, dove in maniera estremamente lenta e meticolosa, per minimizzare le perdite, continuano a guadagnare palmi di terreno di valenza strategica.
L’Occidente
Dall’estero, gli USA hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari – si nota che vi siano presenti appena 23.000 granate da artiglieria, sufficienti per circa una settimana di fuoco, segno del depauperamento degli stock occidentali – mentre da parte UE si preannuncia un piano per addestrare 15.000 ucraini al combattimento sul suolo dell’Unione.
La risposta russa
I russi intanto continuano ad ammassare nuove truppe e mezzi in Bielorussia e l’esercito bielorusso è in stato di allerta. Tutto sembra suggerire che con l’arrivo dell’inverno, compiuta l’opera di distruzione delle infrastrutture critiche, ridotti gli armamenti forniti all’Ucraina, pronte le nuove truppe mobilitate, i russi tenteranno una riapertura del fronte nord per chiudere la partita.