Uccidono barbaramente una capretta e postano il video sui social – Ennesimo caso di crudeltà verso un animale.
Dopo il coniglio nano ucciso sbattendolo ripetutamente su una gabbietta da bambini di cinque anni incitati da un adulto, dopo il lupo ucciso per gioco da un ragazzino di 12 anni su indicazioni del padre, dopo la cicogna uccisa per gioco con una balestra, dopo la gattina lanciata da un ponte (anche in questo caso il tutto pubblicato sui social), dopo la gara di calcio al gatto randagio, dopo i centinaia (molti nemmeno segnalati) di cani uccisi nei modi più barbari (dal lancio del settimo piano di una cagnolina randagia al cane buttato in mare con zampe legate, dai tanti cagnolini impiccati alle due cucciole trascinate con una macchina ad alta velocità per chilometri…Ci ritroviamo ad un altro orribile caso di morte atroce di un povero animale indifeso.
Ad Anagni durante una festa di compleanno
Questa volta è successo ad Anagni in provincia di Frosinone.
Aveva pochi mesi di vita. Passeggiava in un prato.
Forse quella capretta bianca e marrone attirata da quei ragazzi che stanno facendo una festa di compleanno si è avvicinata a loro.
In fondo lei, che è nata in un di un agriturismo di Anagni, è abituata al contatto umano.
Probabilmente il suo musetto dolce normalmente riceve carezze e qualcosa da mangiare per ottenerne le attenzioni. Ma quella sua fiducia le è costata la vita: uno dei ragazzi del gruppo le si avvicina quasi senza farsi accorgere e le tira un calcio fortissimo.
La violenza del branco
La capretta stramazza, soffre tremendamente per quel colpo violento. E quel ragazzo torna su di lei e la colpisce ancora fino a farle perdere i sensi.
In pochi minuti muore. Ma il branco incinta il ragazzo a continuare nella sua violenza: “Dai, fallo di nuovo; ancora! Ancora!”. E così lui fa fino a quando non ha più fiato in corpo: tanta è la violenza che è stanco.
Nessuno di quel branco, né ragazzi o ragazze, cerca di intervenire per fermare quello scempio.
Ridono, lo incitano, incuranti di essere tutti responsabili di aver contribuito all’uccisione di un essere vivente. E come se non bastasse, il corpo di quella capretta innocente viene caricato su una carriola e viene gettato oltre un muretto.
Tutto postato sui social
Quella crudeltà inaudita viene filmata e postata sui social. E oltre alle immagini, improponibili, ci sono quelle risate di sottofondo.
Quel rumore di un branco fatto di figli della “Fiuggi bene” che sono tutti responsabili come il ragazzo che ha ucciso un animale a calci.
E sui social qualcuno dei presenti inizia a dire che era già morta. Ma i video testimoniano l’orrore di quel momento in cui un gruppo di esseri umani si trasforma in carnefici senza alcuna pietà.
Indaga la magistratura
Scioccato il titolare dell’agriturismo ha sporto denuncia presso la Compagnia dei Carabinieri di Anagni.
Il proprietario della struttura ha denunciato l’episodio ai carabinieri che ora procedono per il reato di ‘omessa custodia o malgoverno di animale’.
Un’informativa dei Carabinieri inviata alla procura del tribunale dei minori di Roma ha consentito l’iscrizione nel registro degli indagati per il reato di ‘uccisione di animali’, di due adolescenti, residenti a Fiuggi, che hanno ucciso a calci la capretta. Il PM di turno, dopo la visione dei filmati, ha disposto l’avvio dei riscontri investigativi.
Non una ragazzata
I carabinieri, dopo aver individuato il presunto autore dell’inspiegabile episodio di violenza e dell’amico che invece ha ripreso l’intera scena con il suo smartphone, hanno iniziato ad ascoltare tutti coloro che erano presenti alla festa di compleanno di una diciottenne di Fiuggi.
Chi fra loro verrà ritenuto colpevole rischia dai quattro mesi ai due anni di reclusione, così come prevede l’articolo 544 bis del Codice penale per “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale”.
Ma alla fine questi imbecilli, perché chi uccide un essere innocente con tanta crudeltà non può essere altro che un pericoloso imbecille, pagheranno? E coloro che hanno incitato l’assassino della capretta verranno anche loro puniti?
Il dubbio che nessuno paghi per questo atroce gesto mi rimane, ma la cosa più sconcertante è che, ormai, questi casi sono migliaia in tutta Italia e nessun politico si indigna e soprattutto nessun italiano si preoccupa della situazione perché il ripetersi di questi casi dimostrano la totale incapacità dei protagonisti di provare empatia e umanità, confermando ancora una volta la familiarità di molti giovani e giovanissimi con la ferocia e con la crudeltà.
Dagli animali agli uomini il passo è breve
Questo è un gravissimo problema sociale che tende ad aumentare e per nulla a diminuire ed è un problema su cui bisogna immediatamente intervenire per evitarne un ulteriore dilagarsi. La Scuola, la politica e soprattutto le famiglie non possono stare a guardare sapendo che qualsiasi ragazzo (e non) potrebbe essere coinvolto o addirittura protagonista di questi orribili gesti.
È un gesto verso il cui ogni cittadino dovrebbe esprimere il proprio ribrezzo e la propria preoccupazione, ma come al solito rimarremo tutti in silenzio. eh sì! Perché sulle migliaia di abusi, maltrattamenti, uccisioni ed abbandoni di animali, solo 254 persone sono state denunciate.
In molti casi la gente se ne frega altamente, in altri casi non vuole problemi perché magari conosce l’autore del vile gesto, questo vale anche per le forze dell’ordine soprattutto nei paesini, o perché “tanto non è mio figlio (o altro componente della famiglia) ad aver compiuto il crimine); questo atteggiamento ci rende tutti colpevoli perché si legittima il fatto che “uccidere un povero animale indifeso non può essere considerato reato in quanto non è un uomo”.
Lo specchio della società
Un tipo di ragionamento che ci pone allo stesso livello di quel giovane mostro che ha ucciso la povera capretta. Io mi auguro che gli autori di questo gesto, compresi quelli che riprendevano o che ridevano ed incitavano alla violenza, siano puniti severamente con il massimo della pena prevista, mi auguro che i social network impediscano la trasmissione di questi video (che potrebbero causare anche il desiderio di emulare questi criminali), mi auguro che i politici inizino a capire che questo sta diventando un pericoloso fenomeno sociale e che provvedano ad inasprire le pene per chi maltratta, abbandona ed uccide un animale con le aggravanti per gli atti di assoluta crudeltà anche se in ogni campagna elettorale vi è chi promette un giro di vite che punisca chi abusa degli animali con pene severe in grado di costituire anche un deterrente per il ripetersi di queste atrocità ma che purtroppo, a oggi, restano mere promesse elettorali.
Soprattutto mi auguro che, i tanti episodi avvenuti in questi mesi, porti tutti a capire che viviamo in un mondo malato dove la crudeltà è all’ordine del giorno verso uomini ed animali, che i nostri figli sono in pericolo, che per fare più like in un social ci sono persone disposte a fare qualsiasi cosa, che non esiste più morale, che non c’è più umanità, che non ci sono più valori e che, se non si interviene, diventeremo tutti delle vere bestie, nell’accezione peggiore del termine.
Valerio Arenare