Tzunami organizzativo sull’AOU Sant’Andrea di Roma – I dipendenti dell’AOU Sant’Andrea di Roma sottoposti all’ennesimo tsunami riorganizzativo successivo allo scandalo social del paziente sdraiato per terra in pronto soccorso emerso qualche settimana fa.
Le polemiche sui social
Le immagini diffuse sui social da un paziente che si era dovuto “arrangiare” stendendo un copriletto per terra a causa della mancanza di posti e barelle hanno portato la Direzione dell’AOU ad adottare misure straordinarie per alleggerire il carico di pazienti nel pronto soccorso capitolino: uno staff formato da Direzione Sanitaria e Bed Management staziona nei locali dell’emergenza cercando di dirottare quanti più pazienti possibili nei reparti di degenza ordinaria, stressando all’inverosimile il personale medico e del comparto dei reparti stessi, con riorganizzazioni di specialistiche improvvisate, riapertura di posti letto (spesso privi delle dotazioni base di una postazione – comodino, campanello…), pressioni anche in caso di decesso di un paziente per fare in modo di rioccupare il posto resosi libero nel minor tempo possibile.
Tutto il peso sui lavoratori
Nel frattempo, il personale medico, infermieristico, sociosanitario, tecnico e dei servizi corollari non è stato assolutamente rivisto, causando gravi disagi, stress fisico e psicologico ai lavoratori stessi, che si trovano a dover assistere un elevato numero di pazienti con problematiche tra le più disparate, sempre al minimo dei contingenti (parliamo di un carico assistenziale di 30 pazienti per due infermieri e un OSS – quando presente) e con un turn over imbarazzante.
La dichiarazione di Confintesa Sanità
“Ci troviamo di fronte alla classica soluzione alla Sant’Andrea– afferma Sandra Di Blasio, Segretario Provinciale Confintesa Sanità – di nascondere la polvere sotto al tappeto: di fronte ad attacchi dei media (ricordiamo anche le visite di Striscia la Notizia ed altre trasmissioni a rilievo nazionale), a visite istituzionali di questo o quell’esponente politico, ai controlli dei NAS (di cui i dipendenti vengono spesso informati il giorno prima e spinti a “smussare” qualche situazione non conforme), la Direzione risponde, invece di recepire la problematica ed affrontarla alla base, con azioni improvvisate che vanno a ricadere sull’organizzazione e sul benessere lavorativo dei dipendenti.”
Condizioni ai limiti della civiltà
Nel frattempo, nonostante la spinta sull’ acceleratore dei ricoveri che ha causato gravi disagi in tutto il nosocomio, la situazione del pronto soccorso non migliora, con ambienti congestionati e di difficile gestione da parte di chi vi lavora (sabato mattina 35 pazienti in bording posizionati in doppia fila ed in carico a soli 2 infermieri e un OSS), con ovvie ripercussioni sulla qualità dell’assistenza fornita.
“Abbiamo contattato i nostri legali e l’associazione consumatori Konsumer – queste le parole del Segretario Regionale Confintesa Sanità Alessio Minadeo – a tutela sia dei lavoratori vessati da decisioni scellerate della Direzione, ma anche dell’utenza che afferisce al Sant’Andrea, meritevole di fruire di un SSR adeguato alle sue esigenze e non fondato sull’ improvvisazione”