Tutti chiacchiere e distintivo?
“C’era una volta la campagna elettorale per il Parlamento Europeo e i bravi candidati correvano instancabili per convincere gli elettori di essere i più bravi”
Continuava così la favola moderna della democrazia parlamentare, con promesse e dichiarazioni di sani principi, di radicale determinazione a difendere valori, dignità e futuro dell’Italia nelle “istituzioni europee”.
Chi vuole cambiare la “comunità europea” dall’interno, chi voleva uscire ma poi, dopo morettiane perplessità ha deciso di restare ma tenendo il muso duro.
Scorre il tempo, tra un PNRR e un FITfor55 passando per MES e una mostra blasfema (pagata con i soldi degli europei, ovvero anche i nostri) dove non ci si può opporre in modo radicale, guai anche solo a pensarlo.
Nel dubbio ci si astiene, facendo passare provvedimenti che sulle nostre vite, case e ricchezza incideranno e non poco.
Convenzione di Istanbul
Si arriva alla Convenzione di Istanbul (luogo noto per le libertà fin dal 1453) la cui adesione il Parlamento Europeo ha sancito, come riporta il quotidiano Repubblica, con due votazioni distinte: “la prima sulle istituzioni e la pubblica amministrazione dell’Ue, approvata con 472 voti a favore, 62 contrari e 73 astensioni, la seconda sulle questioni relative alla cooperazione giudiziaria in materia penale, all’asilo e al non respingimento, approvata con 464 voti a favore, 81 contro e 45 astensioni”.
E il bello (sic) si scopre leggendo il comunicato di ProVita sull’argomento: “gli eurodeputati Fidanza, Nesci e Procaccini (FdI-Ecr), Campomenosi, Sardone, Tovaglieri e Zanni (Lega-Id) e Salini (FI-Ppe) che nel 2019 hanno sottoscritto il nostro Manifesto Valoriale impegnandosi a “contrastare in ogni modo” l’indottrinamento gender nelle scuole e “far rispettare a ogni livello” la priorità educativa dei genitori, oggi si siano astenuti anziché votare contro come avevano promesso, tradendo la fiducia degli elettori e di chi li ha sostenuti in campagna elettorale”
Nulla di nuovo, radicali ai comizi o alle cene elettorali e poi assenti e senza opinione (tali sono colori che si astengono) al momento dei fatti.
Ma in fondo fanno bene, non è la maggioranza degli elettori che non va a votare?
Loro puntano al partito di maggioranza relativa quella di chi non decide, non s’impiccia salvo poi lamentarsi al bar del paese
Italiani tutti chiacchiere e distintivo