Chabad Lubavitch è uno dei movimenti sionisti più potenti al mondo. La tradizionale cerimonia dell’Hanukkah, in piazza Barberini, nel cuore di Roma, è curata da loro, sin dal 1987.
La festività ebraica di Hanukkah – detta anche “festa delle luci” o “festa dei lumi” – significa “inaugurazione”o “consacrazione”, perché ricorda la riconquista del Tempio di Gerusalemme, quando i Maccabei sconfissero il potente esercito greco-siriano.
L’anno scorso, la neo-eletta presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipò alla cerimonia di accensione del candelabro, che si svolse al Museo Ebraico di Roma, alla presenza del Rabbino Capo, Riccardo Di Segni, e della presidente della Comunità Ebraica Ruth Dureghello.
Chabad Lubavitch
Il Movimento Chabad Lubavitch è una ramificazione dell’ ebraismo chassidico (o chassidismo), nato tra gli ebrei ashkenaziti slavi, che lavora per il rinnovamento spirituale dell’ebraismo ortodosso con la popolarizzazione della Kabbalah, come aspetto fondamentale della fede, nelle comunità ebraiche povere.
Il Movimento Chabad Lubavitch è stato fondato in Bielorussia da Shneur Zalman di Liadi, nel XVIII secolo, come un’interpretazione differente della spiritualità e della filosofia chassidica. “Chabad” e l’acronimo di Chochmah, Binah, Da’at che significano Saggezza, Comprensione e Conoscenza; e “Lubavitch” da Ljubavnici, città russa che gli servì da base per più d’un secolo.
Praticano quindi funzioni rituali e di preghiera (Nusach Ari) basate sulla Kabbalah di Isaac Luria e adottano la filosofia chassidica del taumaturgo e kabbalista Israel ben Eliezer. A partire dal XX secolo, questo Movimento si è trasformato in un’ imponente organizzazione, con una propria struttura gerarchica e amministrativa, con sede nel quartiere di Crown Heights a Brooklyn, New York.
Chabad-Lubavitch ha avuto sette leader religiosi, chiamati rebbe e gli ultimi si sono distinti per importanza: Yosef Yitzchok Schneersohn, morto nel 1950, e Menachem Mendel Schneerson, che succedette a suo suocero, diventando il settimo rebbe del movimento, deceduto nel 1994.
L’arrivo del Messiah
Obiettivo principale è la Ufaratzta, ovvero la conversione in forma ortodossa dei giudei moderati e la giudaizzazione dei non-ebrei, per velocizzare l’arrivo del Messiah.
Menachem Mendel Schneerson incitò il movimento a continuare l’opera di shlichus, ovvero di “servire da emissari”. Come risultato, i shluchim (“emissari”) di Chabad girano il mondo con la specifica missione di persuadere gli ebrei non-osservanti a diventare giudei osservanti e praticanti. Per farlo, hanno creato un’enorme struttura di welfare, volta ad assistere gli ebrei in tutte le loro necessità religiose, materiali, spirituali e didattiche. Lo scopo ufficiale è quello di incoraggiare gli ebrei a mantenere una forte e compiuta identità giudaica.
Il movimento, motivato da Schneerson, ha formato e ordinato migliaia di rabbini, educatori, circoncisori (mohel) che, come prassi vuole, vengono accompagnati dalle loro spose, in molte località del mondo.
Usanze
Usualmente un giovane rabbino Lubavitch e sua moglie, con uno o due figli, si trasferiscono in una nuova sede estera e si adoperano a realizzare la loro missione divulgativa, cercando di portare gli ebrei del posto ad aderire più profondamente al giudaismo ortodosso, incoraggiando anche i non-ebrei ad osservare le Sette Leggi di Noè. In pratica, il loro scopo è radicalizzare ebrei e non ebrei, o, comunque, persuadere ad avvicinarsi al Movimento.
Schneerson ripeteva che l’arrivo del Messia sarebbe stato imminente. Nel 1991, dichiarò ai suoi seguaci: “Ho fatto tutto il possibile per far arrivare il Messia, ora passo a voi tale missione; fate tutto ciò che potete per farlo arrivare!”
Iniziò quindi una campagna per l’arrivo dell’età messianica tramite “atti di bontà e gentilezza” e alcuni dei suoi seguaci pubblicarono annunci sui media, tra i quali uno a tutta pagina sul New York Times, esortando tutti a prepararsi per l’imminente arrivo del Messia con opere di bene. Istruì i suoi seguaci a divenire attivi nel Kiruv con lo scopo di educare i giudei non-ortodossi a pratiche ortodosse.
Vi spargerete
Tale approccio venne conosciuto come Ufaratzta (dal Genesi 28:14), una parola ebraica che significa “vi spargerete”, per implorare i suoi seguaci a far avvicinare i tempi messianici col diffondere dell’osservanza giudaica. Ciò provocò enormi disagi e problemi.
Il Moshiach, ovvero il messianesimo all’interno dello Chabad, provocò molte controversie e conflitti interni nell’organizzazione religiosa dopo la sua morte, tra cui il culto idolatrico della sua personalità. Schneerson diede istruzioni testamentarie affinché dopo la sua morte venisse nominato come rebbe successore il Rabbi Chaim Yehuda Krinsky, importante personalità del suo movimento e direttore dell’organizzazione Agudas Chasidei Chabad; ma la credenza che Schneerson fosse il Messia, che ritornerà o che non è mai morto, era ed è molto presente tra i suoi seguaci, a tal punto che, finora, non è stato nominato alcun successore.
Inoltre, le sue interpretazioni teologiche sono ancora causa di forti dibattiti interni e le dispute finanziarie sono state anche al centro di controversie sin dal 1995. La più clamorosa fu, per esempio, la battaglia per il controllo del quartier generale di Brooklyn.
Mendel Schneerson
Mendel Schneerson non visitò mai lo Stato di Israele – dove aveva molti ammiratori – perché, secondo lui, stando alle leggi ebraiche, era incerto se una persona che si trovasse in terra d’Israele avesse poi la facoltà di lasciarla.
Fu stretto consigliere di molti presidenti e politici israeliani, come Zalman Shazar, di discendenza Chabad, Menachen Begin, Ariel Sharon, Moshe Katsav e Benjamin Netanyahu, così pure di numerose altre personalità meno famose, politici, diplomatici, militari e produttori del mondo della comunicazione di massa.
Le sue posizioni politiche erano vicinissime all’estrema destra ultraconservatrice, esprimendosi a favore della preghiera nelle scuole, “per la vita” sui temi bioetici, sostenitore dei valori della Torah, oltre al sostegno sionista allo Stato d’Israele. Nelle elezioni che portarono il laburista Yitzhak Shamir al potere, Schneerson esortò pubblicamente i suoi seguaci e i membri del Giudaismo ortodosso alla Knesset a votare contro l’allineamento laburista, attraendo l’attenzione dei media e la pubblicazione di articoli su Time, Newsweek e molti quotidiani e programmi Tv, creando notevoli controversie nella politica israeliana.
Durante la Guerra dei Sei Giorni nel 1967 e quella dello Yom Kippur del 1973, Schneerson esortò pubblicamente la Israel Defense Forces, l’esercito israeliano, a conquistare Damasco in Siria e il Cairo in Egitto, opponendosi vivacemente ai ritiri delle truppe IDF dai territori conquistati e a fare concessioni agli arabi.
Affermava che, nell’ambito della legge ebraica, qualsiasi concessione territoriale da parte di Israele avrebbe messo in pericolo le vite di tutti gli ebrei nella Terra d’Israele ed era quindi proibita. Insisteva, inoltre, che persino il discutere della possibilità di tali concessioni dimostrava debolezza, sostenendo che ciò avrebbe incoraggiato attacchi arabi, mettendo in pericolo le vite ebraiche.
Chi è ebreo?
Spinse i politici israeliani ad approvare le leggi in accordo con i dettami delle leggi religiose ebraiche sulla questione di “Chi è ebreo” (Mihu Yehudi?
?מיהו יהודי è una domanda di base sulla questione dell’identità ebraica, che ebbe particolare rilevanza nel corso di alcuni famosi casi giuridici in Israele, sin dalla fondazione dello stato israeliano nel 1948) e dichiarò che “solo colui che è nato da madre ebrea o convertito al Giudaismo secondo l’ Halakhah è ebreo”.
Ciò causò forti disagi negli USA a tal punto che alcuni filantropi ebrei americani bloccarono i loro finanziamenti al Movimento dato che, nella maggioranza, erano legati ai movimenti dell’ebraismo riformato e dell’ebraismo conservatore (non meno clementi con i palestinesi).
Queste idee poco popolari furono, pertanto, mitigate dai suoi assistenti. Secondo Avrum Erlich: “la questione fu alla fine messa a tacere in modo da proteggere gli interessi finanziari di Chabad. Temi controversi, come compromessi territoriali in Israele che avrebbero potuto impedire a benefattori di donare quei fondi così necessari al movimento, furono spesso temperati, specialmente da …Krinsky.”
2 Novembre 1994
Negli ambienti del potere americano, il Lubavitch gode di grande ammirazione. Dopo la morte di Schneerson, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti propose una mozione – sponsorizzata da Chuck Schumer, John Lewis, Newt Gingrich, Jerry Lewis e da altri 220 membri del Congresso americano – per assegnare, in forma postuma, a Schneerson la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti d’America.
Il 2 novembre 1994 la mozione fu unanimemente approvata da entrambe le Camere onorando Schneerson per i suoi “straordinari contributi all’educazione mondiale, alla moralità e per le importanti azioni di carità”. Alla cerimonia della Medaglia, il Presidente Democratico Bill Clinton disse:
“l’eminenza dello scomparso Rebbe quale guida morale della nostra nazione è stata riconosciuta da tutti i Presidenti a partire da Richard Nixon. Per oltre due decenni il movimento del Rabbi ha compreso oltre 2000 istituzioni educative, sociali e mediche in tutto il mondo. Noi (il Governo degli Stati Uniti) riconosciamo il ruolo profondo che Rabbi Schneerson ha avuto nell’espansione di tali istituzioni”.
La guida morale
Assurgere a “guida morale” un fermissimo nemico del mondo arabo e palestinese, un guerrafondaio dichiarato ed estremista sionista che ufficialmente è anche un benefattore dell’umanità (o di una parte molto ben definita di essa) e filantropo, sembrerebbe da sempre una strategia comunicativa degli USA, che ha funzionato sull’opinione pubblica, tanto quanto l’assegnazione di premi Nobel per la Pace, a personaggi sull’argomento non propriamente “ghandiani”, ma politicamente funzionali ad altre operazioni d’interesse strategico.
Negli ultimi dieci anni, questo modus operandi sembrerebbe scricchiolare, a partire dai Campus e dalle Università statunitensi ed europee, ove è iniziata una revisione della “questione palestinese”, ridimensionando la classica posizione filo-israeliana. Il movimento “Pro-Pal” si sta estendendo a macchia d’olio anche in molti altri ambienti, radicalizzando le idee e la contrapposizione tra le due fazioni.
Appare evidente che i potenti del mondo, guidati da un Presidente, notoriamente “no war”, come Donald Trump, potrebbero smussare, con autorevolezza e diplomazia, molte divergenze, per giungere, Lubavicth permettendo, almeno, ad una pace duratura in una terra martoriata, ove i cristiani muoiono come mosche e i luoghi di culto vengono sistematicamente distrutti, nell’assordante silenzio della comunità internazionale.
di Matteo Castagna
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