Toscana: bando per le associazioni antifasciste – Antifascismo: il business milionario che consente ogni anno la sopravvivenza di miriadi di associazioni – altrimenti destinate all’estinzione.
Grazie ai fondi pubblici tali associazioni perpetuano la sistematica apologia del falso storico e dell’odio ideologico.
Le regioni rosse
Esistono zone d’Italia dove il fenomeno è più fruttuoso e florido, le famose regioni “rosse”, in cui essere antifascisti è una patente di bontà, senza la quale si viene discriminati e marginalizzati da una società profondamente marcia.
Il bando della Regione Toscana
La Regione Toscana bandisce un avviso pubblico di finanziamento per tutte le organizzazioni che siano a vario titolo ispirate all’antifascismo per centinaia di migliaia di euro erogati a pioggia ai soggetti più disparati.
A rispondere al bando sono state decine di associazioni di partigianelli, che riceveranno un finanziamento tra i 2 ed i 5 mila euro.
Unico vincolo di tale denaro è che sia destinato all’organizzazione di eventi che promuovano in qualunque modo l’antifascismo.
Finanziano l’odio
Le istituzioni finanziano l’ideologia della sinistra con i soldi dei contribuenti, una propaganda unilaterale di chi si professa tutore della democrazia e poi propala ideologie a senso unico, senza possibilità di replica o dissenso.
Questa è l’Italia antifascista: un coacervo di ipocriti, buontemponi e speculatori che, a 70 anni dalla fine del fascismo, continuano ad agitarne lo spauracchio promozionale, profittevole non solo a livello elettorale, ma anche finanziario.
Una Repubblica delle banane in grande stile, che confeziona trappole ideologiche per creduloni, mentre persegue le peggiori politiche di distruzione arbitraria e sistematica del tessuto socioeconomico della Nazione.
Giustino D’Uva