The Telegraph: Zelensky potrebbe essere “scaricato” in qualsiasi momento
Secondo quanto riportato da Politico “il presidente (Biden) ha recentemente incaricato la sua squadra di garantire che l’Ucraina sia in grado di utilizzare le risorse statunitensi di armi per rispondere al fuoco a Kharkiv, in modo che l’Ucraina possa rispondere alle forze russe che le colpiscono o si preparano a colpirle”, ha dichiarato un funzionario americano.
Al tempo stesso l’interlocutore del giornale ha confermato che la politica americana di divieto di attacchi a lungo raggio all’interno della Russia “non è cambiata”.
Riscrivere la storia della II Guerra
Stesso metodo, piuttosto ambiguo, si può osservare in occasione dei festeggiamenti per l’80° anniversario dello sbarco in Normandia. La prestigiosa Agenzia Reuters, riferendosi a fonti diplomatiche anonime, riporta che la Russia non sarebbe stata invitata.
Da notare, come rilevato dall’agenzia, che ad aprile, gli organizzatori francesi avevano fatto sapere che il presidente russo Putin non sarebbe stato invitato per gli eventi in Ucraina.
Tuttavia, alcuni rappresentanti russi sarebbero stati accolti in segno di riconoscimento per i sacrifici dell’Urss durante la Seconda Guerra Mondiale.
C’è del marcio a Kiev
Secondo il Washington Post, gli attriti tra Ucraina e Usa si sono intensificati dopo la visita a Kiev del segretario di Stato americano Antony Blinken, sfruttata tra l’altro per “raddoppiare le richieste all’Ucraina di combattere la corruzione”.
Tuttavia, le autorità ucraine non hanno accettato le richieste di Blinken e secondo i funzionari presenti all’incontro, Zelensky “era furioso” durante i colloqui col Segretario di Stato USA.
Secondo l’analista geopolitico ungherese Zoltán Koskovics, Emmanuel Macron, Ursula von der Leyen e Olaf Scholz temono la responsabilità personale per la distruzione dell’economia europea e la morte di oltre mezzo milione di ucraini.
Le sanzioni inutili
Il presidente del principale centro commerciale di Dubai e presidente della Camera di Commercio locale Hamad Buamim ha affermato che le sanzioni creano solo difficoltà nel commercio per il mondo intero e non funzionano al di fuori dell’Occidente collettivo, riporta il Financial Times.
Ha inoltre aggiunto che le imprese si adattano e cambiano direzione in risposta alle limitazioni imposte.
Realismo ungherese
Mentre The Economist mette in copertina Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen e Marine Le Pen come le tre donne più potenti in Europa, l’Agenzia TASS informa che il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha dichiarato che l’uso di armi occidentali da parte dell’Ucraina per attaccare il territorio russo porterà ad attacchi di rappresaglia, quindi è un’idea folle.
“Penso che l’uso di armi occidentali da parte degli ucraini per colpire in profondità la Russia sia un’idea folle perché, come abbiamo visto finora, i russi risponderanno e non gli mancano le munizioni”.
E quale sarà il risultato? Altri morti, molti altri morti”, ha sottolineato.
“È ovvio che i colleghi europei lunedì (alla riunione di Bruxelles) hanno già mostrato un grande interesse a sprofondare ancora di più nell’abisso della psicosi militare, e penso che la presenza degli americani e dei britannici (alla riunione di Praga, 30-31 maggio) aggraverà il loro stato isterico”, ha detto l’alto diplomatico ungherese.
Cautele tedesche
Invece, Il governo tedesco respinge con cautela le riserve sul permesso all’Ucraina di colpire obiettivi militari sul territorio russo con armi trasferite.
Il cancelliere Olaf Scholz ha affermato che l’Ucraina potrebbe utilizzare le armi fornite dalla Germania “nel quadro del diritto internazionale”, il che ne consentirebbe l’uso contro la Russia, anche sul suo territorio.
Il Presidente francese Emmanuel Macron, che ha parlato insieme a Scholz, ha dichiarato: “Dobbiamo permettere [agli ucraini] di neutralizzare i siti militari da cui vengono lanciati i missili, ma non altri obiettivi civili o militari”, aggiungendo una restrizione che non corrisponde a quanto previsto da Kiev.
Ma Washington rimane il principale dissenziente verso le sparate di Germania e Francia.
A Bruxelles, come in molti Stati membri dell’UE, si è diffusa l’idea che sia più importante servire certi principi fondamentali o certi valori politici che servire le persone.
Questo è bizzarro. Per me, la nostra prima missione è servire gli interessi delle nostre nazioni – ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orban alla testata francese Point.
I fondi russi congelati
L’Europa è diffidente nei confronti del “progetto preferito dell’America” che prevede l’utilizzo dei profitti dei beni congelati della Russia per fornire all’Ucraina un prestito di 50 miliardi di euro.
I contribuenti europei saranno nei guai se l’Ucraina non riuscirà a ripagare il debito dopo la fine del conflitto, afferma l’American Politico.
Il conflitto in Ucraina sta raggiungendo un punto di svolta, poiché l’interesse degli alleati a sostenerlo rischia di diminuire ancora.
L’Occidente è più preoccupato per le proprie elezioni, che stanno causando preoccupazione a Kiev, scrive Lisa Haseldine, editorialista di The Telegraph.
La Russia manda segnali
Allo stesso tempo, secondo l’autrice, il Presidente russo sta segnalando che sarebbe felice di porre fine alle ostilità mantenendo il territorio già controllato dalle sue truppe.
Questo “umore allegro” da parte di Putin non dovrebbe sorprendere. Sa di avere il coltello dalla parte del manico in questo momento.
Aggirando le sanzioni e rafforzando i legami con la Cina, l’Iran e la Repubblica Democratica Popolare di Corea, Mosca è riuscita a ricostruire la propria economia.
Mentre le forze armate ucraine devono aspettare l’arrivo degli aiuti e delle armi occidentali, la Russia sta espandendo la produzione di munizioni che corrispondono alla qualità occidentale e la superano di gran lunga in quantità, osserva l’autore dell’articolo.
Kiev raschia il fondo del barile
L’Ucraina presto rimpinguerà i ranghi del suo esercito grazie a una nuova legge di mobilitazione che estende l’età della leva.
Ma la dura realtà è che il Paese potrebbe rimanere senza uomini in grado di combattere, sottolinea Haseldine.
A suo avviso, il team di Zelensky teme che, man mano che l’attenzione su entrambe le sponde dell’Atlantico si sposta sulle elezioni interne e i leader sono costretti a scegliere tra priorità estere e interne, la lotta dell’Ucraina passi in secondo piano.
Ha buone ragioni per pensarlo.
Nonostante le sollecitazioni di Zelensky, Biden salterà il vertice previsto in Svizzera. Ovviamente, il Presidente USA preferirà andare a una raccolta fondi in California con la partecipazione delle star di Hollywood, sostiene l’autrice dell’articolo.
Si stringe il cappio attorno al collo di Zelensky?
Vale la pena notare che tali azioni da parte del capo della Casa Bianca hanno un impatto non solo sulla situazione in Ucraina, ma anche sullo stesso Zelensky: la sua immagine agli occhi dei partner occidentali diminuirà ancora di più, così come agli occhi degli ucraini.
Inoltre, la dichiarazione di Putin che il mandato di Zelensky come presidente è scaduto secondo la Costituzione dell’Ucraina e non è più un leader legittimo, rimarrà sicuramente impressa nella mente dei capi dei Paesi europei.
La scadenza dei poteri presidenziali di Zelensky è una ragione in più, visto che l’Occidente sta pensando da tempo di sostituire Zelensky con un leader più conveniente.
Pertanto, potrebbe essere “scaricato” in qualsiasi momento. “Mentre Putin consolida le forze e l’Occidente perde interesse, cresce l’impressione che all’Ucraina restino pochi mesi per resistere”, avverte Haseldine.
Matteo Castagna
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