Sveglia Italia… Se ci sei ancora! – La destra, chi l’avrebbe mai detto, in complicità con la più bollita delle sinistre che si sono avvicendate sul suolo italico, ha assunto il ruolo di dare il colpo di grazia all’Italia in ossequio ai desideri del padrone della vaporiera, ossia l’America a trazione dem, il suo tirapiedi, l’UE e il suo gendarme, la NATO.
Il colpo di grazia è doppio e arriva da sinistra con la bigotta pretesa di applicare pedissequamente una suicidaria policy green, e da destra con un tragico (e uso un eufemismo) “cupio belli”.
Destra e Sinistra unite per la guerra
A pensarci bene non poteva che essere così perché la sinistra non è più rossa ma è verde e pacifista e può solo dare il suo alto assenso democratico a una guerra purché sia di “peace enforcement”, ma è la destra che la deve dichiarare sta benedetta guerra, e infatti ci ha pensato la signora Meloni, leader indiscussa della destra italiana.
A questo punto, le perplessità su quelle demenziali (uso un eufemismo) quanto mortifere iniziative europee riguardanti la transizione ecologica passano in secondo piano perché non c’è nulla di più mortifero di una guerra, specie se combattuta per procura da un paese che non è più nazione ma protettorato (quando non colonia) nel senso più appecoronato del termine.
Il vincolo esterno
E questa Italia è ormai una colonia americana, è tenuta al guinzaglio della UE e come un cagnolino di piccola taglia abbaia al comando della NATO.
Che questa Italia sia tenuta a balia lo ha sancito la Meloni recandosi a Kiev/Canossa dove un guitto, però emanazione del padrone, l’ha accolta per quel che é: una suddita a capo di un paese suddito, da trattare, se non a pesci in faccia, almeno con sussiego e ironia cattivella, perché un politico della sua alleanza di governo, il vecchio ma ancora lucido Berlusconi, ha detto quel che è vero: andare a Kiev per parlare con Zelensky è una cagata pazzesca.
Il ruolo della Meloni
E lei, la pasionaria della destra italiana, non ha avuto remore a formalizzare il ruolo di un’Italia che non è più, dicendo quell’infausta e infame frase per cui il popolo ucraino sta combattendo una guerra anche per noi…
E, non paga di una simile maramaldata, ha anche apposto su una bandiera la sua firma con la chiosa “siamo dalla vostra parte”.
Intanto in Russia
Il padrone della vaporiera vuole la guerra per indebolire sia l’Europa, già asservita grazie alla complicità dei papaveroni UE, sia la Russia la quale è un pochino più difficile da imbambolare perché ha ancora intatto il senso della propria identità ma soprattutto il suo arsenale e la sua potenzialità di mobilitazione di uomini disposti a difenderla.
Il brutto, dannatamente brutto, di questa faccenda è che il padrone della vaporiera si sente così padrone che arriva a pretendere che la nostra complicità non si limiti ad essere cieca ma deve essere anche convinta e festosa.
Pronti alle bare?
L’Italia, quella minuscola della Meloni, quella che non è l’Italia della maggioranza degli italiani, si sta lasciando convincere ad andare festosamente in guerra, una guerra che i nostri soldati combatteranno perché “altrui voglia era legge per lui; il suo fato un segreto d’altrui; la sua parte servire e tacer”.
E così, mentre noi, ai primi morti saremo assaliti da quei mille e mille dubbi che adesso la propaganda mendace riesce a soffocare ma che poi esploderanno azzerando il nostro morale, per i Russi sarà la terza guerra patriottica.
Buona guerra a tutti noi, ci faranno un culo tanto e, come ha già profetizzato un mio commilitone, moriremo per la NATO.