Street rave party? Così è se vi pare! – Francamente, nella Bologna devastata dallo “street rave party”, i commenti severi e le prese di posizione austere e indignate bisogna lasciarle agli esponenti di Fratelli d’Italia, della Lega, di Forza Italia: a quei partiti, insomma, che credono sia sufficiente “cogliere al balzo” queste palle e, lisciando il pelo al cittadino irretito – anzi, lo si scriva meglio: incazzato! – per conquistarne la fiducia e il consenso.
Grazie a Dio, il cronista non deve raccogliere voti e, per tanto, parafrasando una nota pubblicità del massimo sponsor del sindaco Matteo Lepore, non resta che dire al cittadino indignato e danneggiato dai soliti teppisti dei “centri sociali”: Bologna sei tu, cosa vuoi di più?
Oltre vent’anni di PD
Da oltre vent’anni, la città scommette sul Pd che, essendo in crisi da decenni, stringe alleanze sempre più strette con la delinquenza giovanile e non delle ali estreme della Sinistra.
Si è arrivati al punto di investire questi bagagli del ruolo di “uomo immagine” della coalizione stessa, con Matteo Sartori; di affidare a personaggi sostenuti da questa canaglia ruoli chiave nell’amministrazione pubblica, con Emily Clancy; addirittura, nel momento di massima flessione, sono state affidate a un’espressione di quegli ambienti che mischiano lo psichiatrico al criminale le chiavi stesse del “partitone”, a Elly Schlein.
Insomma, i bolognesi che si sono visti violentare, nella tranquillità o nelle cose personali, dalla mini-marea del “rave” avranno le loro ragioni per essere incazzati; ma c’è motivo anche di commentare: beh, cazzi vostri!
Il Centro Destra
Certo, qualcuno potrebbe sostenere – e non a torto, bisogna ammetterlo – come la classe dirigente di Centrodestra – le Lucia Borgonzoni, i Galeazzo Bignami, le Annamaria Bernini e compagnia cantando – non abbia dato in questi ultimi quattro lustri la chiara sensazione di costituire una valida e solida alternativa, di meritarsi senza esitazioni la fiducia necessaria per scalare Palazzo d’Accursio.
Però, con tutte le critiche che si potrebbero fare a questi personaggi, anche solo immaginare che avrebbero governato peggio dell’attuale sindaco o di Virginio Merola non è ingeneroso, è pensiero folle, se non stupido.
Così come aspettarsi qualcosa di diverso dalla classe dirigente del Pd, nella gestione della città, è stato ed è non ingenuo e puerile, ma sconsiderato.
Sinistra tra retorica e affarismo
Bologna è e resterà una città splendida, non ostante i bolognesi che sono, per altro sempre di meno, su cui la Sinistra con la sua retorica frammista e un affarismo sfrenato, continuerà a farla da padrone ancora per molto e la colpa è dei cittadini che la votano. Punto e basta.
Poi, è vero, c’è la questione di una classe dirigente di Centrodestra introflessa sui suoi personali interessi e, di conseguenza, incapace di organizzare un’opposizione seria e di coagulare intorno a una diversa idea di città la maggioranza del corpo elettorale; ma anche questa, in un’ultima analisi, è colpa dei cittadini.
Poiché è sempre possibile mettere in moto meccanismi di partecipazione e rappresentanza alternativi ai partiti esistenti che, conquistando una centralità nel dibattito politico, imprimano una svolta decisiva.
Il problema, però, è che l’indignazione, a Bologna, dura lo spazio di un mattino, fors’anche meno, e già lunedì ci si scorderà di quanto accaduto o si prenderanno per buone le scuse di Lepore e le promesse di “mai più” che correttamente si traducono “sempre uguale”.
Quindi, con buona pace di chi ci ha rimesso l’auto che è stata vandalizzata; di chi ha visto deturpata la facciata del palazzo; di chi è stato costretto a vivere una giornata di “ordinaria follia”; questa è Bologna oggi e, visto che non la si vuole cambiare, cari petroniani, così dovete tenervela.
Massimiliano Mazzanti