È il titolo del romanzo di fantapolitica* scritto da Michel Houellebecq. Nel libro si immagina come nel futuro prossimo un partito musulmano riesca a vincere le elezioni in Francia.
Nel libro si narra come alle elezioni presidenziali la fratellanza musulmana riesca a battere il front national grazie all’ appoggio dei raggruppamenti politici di socialisti, liberali e moderati.
Il clou del romanzo descrive come il nuovo presidente musulmano imponga una sharia soft, alla quale le élite francesi si adeguano compiaciute, divertite non solo dall’idea di convertirsi ma di sottomettersi all’Islam.
Il romanzo in Italia sta diventando realtà. A Monfalcone il 13 e 14 aprile vi saranno le elezioni. Bou Konate (con la benedizione di Soumahoro) ha deciso di fondare il primo partito islamico in Italia. E si presenta appunto con una lista di soli islamici.
Ora Monfalcone sta assomigliando sempre più a Kabul. Si vedono moltissime donne con il velo integrale ed alcune persino con le mani coperte. Vige il patriarcato più radicale e le donne intervistate (poche parlano italiano) ammettono candidamente cio’ che sono costrette a subire ma non reagiscono per paura di ritorsioni.
Da come recita l’articolo de ” il tempo” parrebbe che la sinistra sarebbe pronta ad accordarsi con il partito islamico in caso di ballottaggio. Pur di governare i progressisti sarebbero capaci di rimangiarsi tutti le loro lotte per i diritti civili, da quelli lgbt al patriarcato (che ovviamente è solo del maschio bianco ed eterosessuale), a quelli della libertà delle donne.
Se dovesse accadere una cosa simile sarebbe il primo caso in Italia, una culla per il nascituro inciucio PD islam. Le piazze del fine ramadan sono state una rappresentazione plastica e reale di come l’islam cerchi di marcare il territorio. Ed ovviamente chi se non il PD e il sinistrume becero può essere la stampella di questo scempio? Per qualche voto in più questi sono capaci di ogni aberrazione, cercano uno scambio politico elettorale da deviati mentali.
D’ altronde e’ stato sotto gli occhi di tutti come alla cerimonia di fine ramadan, ʻĪd al-fiṭr, il sindaco di Torino sia intervenuto con tanto di fascia tricolore davanti a trentamila islamici in preghiera. Pochi giorni prima lo stesso ha annunciato di voler istituire degli sportelli anti-islamofobia. Un’iniziativa ideologica tendente a diventare uno strumento per mettere a tacere chi segnala derive fondamentaliste o da chi dissente da modi di vita antioccidentali. In molti comuni amministrati dal PD si è dovuto assistere alle stesse scene.
Qui però non è stato chiesto alle comunità islamiche di cambiare il nome della festa perché’ diventasse più inclusiva. I sinistrati lo chiedono per il Natale perché’ diventi festa d’inverno altrimenti qualcuno potrebbe offendersi. E chi se ne…?
Stiamo cedendo pezzi di territorio, di cultura e tradizione a gente che se non ci odia perlomeno ci disprezza. Non meglio dei sindaci di sinistra hanno fatto le parrocchie cedendo oratori e sagrati per le preghiere di fine ramadan. Peccato che in tutto il mondo chiese cattoliche vengono bruciate, e i cristiani vengono uccisi proprio da fondamentalisti islamici, non da buddhisti o seguaci del confucianesimo.
Non ho visto sindaci esporsi per la festa del Capodanno cinese o quella dell’inizio primavera celebrata dai sikh. Eppure, sono comunità ben integrate, rispettose nei confronti dei cittadini, lavorano e non sono queruli, pretendendo sempre di più.
È vero il detto che non c’ è peggior sordo di chi non vuol sentire (e vedere aggiungerei).
Maurice Garin
*Sottomissione di Michel Houellebecq lo trovi QUI
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