Sottomarino Titan: la Hubris del nostro secolo – Stockton Rush, il pilota del minisottomarino Titan nonché CEO della società che lo aveva costruito, partito per visionare il relitto del famoso Titanic, era sicuro della affidabilità della sua creatura tecnologica.
Evidentemente si sbagliava come si sbagliavano i quattro ricchi clienti che erano a bordo. In un primo tempo si era parlato di problemi tecnici che avrebbero afflitto il sommergibile e di morte per esaurimento dell’ossigeno a bordo.
Una morte orribile
Successivamente si è invece fatta più probabile la ipotesi dell’implosione del sottomarino, schiacciato come una fragile lattina dalla paurosa pressione delle profondità oceaniche.
Una fine, se non altro più rapida. In entrambi i casi poco cambia sostanzialmente perché quello che sembrerebbe incredibile è che dopo circa 160 anni di esperienze di missioni sottomarine incluse due guerre mondiali e una guerra fredda che hanno forgiato generazioni di sommergibilisti di svariate nazionalità, sia ancora possibile fare errori di valutazione del genere.
Gli specialisti ci sono
Errori fatti in buona fede, evidentemente, visto che tra le vittime figura anche lo stesso Stockton Rush. Ma in buona fede non significa che l’errore sia trascurabile, o che abbia conseguenze minori per sé stesso e per gli altri.
Possibile, dunque, che nessun esperto sommergibilista con una vita di immersioni e missioni sottomarine sia stato interpellato durante la costruzione del battello o comunque prima della partenza? Se uno vuole andare a esplorare il fondo dei mari non guasterebbe l’umiltà di rivolgersi a chi ha passato anni sui sottomarini per chiedere qualche consiglio, sentire il loro parere.
La clamorosa dichiarazione
E magari tenerne conto. E invece no. La risposta la troviamo nelle dichiarazioni dello stesso Stockton Rush che diceva sostanzialmente: “sì al mondo ci sono tanti esperti sommergibilisti con una vita di esperienza ma impiegarli per guidare il suo sottomarino sarebbe stato poco inspirational”, non avrebbe attirato e interessato la gente perché i sommergibilisti in questione sono tutti “bianchi, cinquantenni” e per di più, con un passato da militari.
Caratteristiche negative, evidentemente. Insomma, anche per andare in fondo agli oceani devi essere alla moda, politicamente corretto.
Dopo tutto, la flotta sottomarina più efficiente della storia è stata quella del Terzo Reich e quando si parla di sottomarini militari i primi a venire in mente sono in genere proprio quelli di Doenitz.
La hubris del nostro secolo
Per essere “inspirational” devi presentarti con giovani civili, possibilmente non bianchi. Insomma: cancel culture e politicamente corretto anche in fondo all’oceano Atlantico.
Peccato che poi, senza i sommergibilisti bianchi, militari e cinquantenni sul fondo dell’Oceano rischi di restarci. Il Titanic era il simbolo della Hubris, della superbia umana nel ventesimo secolo: “neppure la mano di Dio può affondare il Titanic” si diceva.
Nessun bisogno di affondarlo da parte dell’Onnipotente: è affondato da solo al primo viaggio.
Il Titan, pilotato con un semplice comando da videogiochi, può essere il simbolo della Hubris, del politicamente corretto del nostro secolo: va di moda sui media ma quando sfida la realtà si schianta in un attimo come la lattina di una bibita.
Marzio Gozzoli