Dal calendario della polizia ostracizzato perché gli angioletti del pacifismo più ipocrita lo ritengono violento, al letame dei centri sociali davanti alla Scala, all’insistenza della sinistra sui sussidi a Stellantis (anziché chiedere a gran voce di reinvestire i miliardi di dividendi toccati agli azionisti), all’accondiscendenza nei confronti della violenza dei centri sociali, all’immigrazionismo masochista, al giustificazionismo nei confronti del cosiddetto “utero in affitto”, alla sguaiataggine dei movimenti lgbt, fino alla meschinità dei fischi alla soprano russa (ritenuta filoputiniana), alla stupida tolleranza nei confronti delle boiate del green deal e la pervicacia nel reiterare quell’orrendo concetto (caro a destra e a sinistra) secondo il quale fuori dall’Unione Europea non si camperebbe, con quell’altro stupido mantra: “ce lo chiede l’Europa”.
Elite di sinistra
Tutto questo sta alimentando un pericoloso scontro sociale che vedrà contrapposti gli italiani dabbene (proletari, piccolo-borghesi, negozianti, imprenditori, contadini, proprietari di case) – i quali, a fattor comune, non hanno nessuna intenzione di dissolvere se stessi e il loro ruolo sociale in una collosa ameba europea, uniti alla bell’e meglio in una naturale alleanza di angustiati – contro una innaturale ma compatta ed etero-foraggiata alleanza di elites di sinistra, che credono sia loro tutto permesso, composta da italiani che tali non vogliono essere ma che anelano, invece, ad essere assorbiti in quella collosa ameba denominata UE. Un’antiitaliana alleanza che vede partecipi persino alcuni rappresentanti del centro-destra, talmente filo-UE da non disdegnare la compagnia di sindacati sinistrorsi, di centri sociali e immigrati clandestini (questi ultimi nel ruolo di massa di manovra da utilizzare nelle piazze).
Prepariamoci a vedere il peggio dell’Italia che vuol reprimerne, fino a cancellarlo, il meglio.
“Stringiamoci a coorte” e saldiamo le numerose anime ancora disperse degli italiani dabbene, e uniamoci contro uno schieramento il cui principale comune attributo è il ferale livore e il cui obiettivo è dissolvere l’Italia e cambiare per sempre gli italiani.
Siamo un passo oltre a quel volgo disperso che “repente si desta, intende l’orecchio, solleva la testa”, perché il volgo degli italiani dabbene è ora in piedi, per cui, prepariamoci e, come ebbe a dire Gramsci nel 1919 sulla rivista “L’Ordine Nuovo” (guarda te … il caso!?): “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.
Questo ci siamo detti il 23 novembre scorso in quel di Marina di Grosseto.
Corrado Corradi
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