Se i musulmani li abbiamo in casa – Filoarabo o filoisraeliano? Non si può stare con un piede in due scarpe, benché i nostri governi ci abbiano sempre dimostrato il contrario. Sostenere l’invasione islamica del nostro Paese e dichiararsi a più riprese amici di Israele è un paradosso.
Il paradosso sulla nostra pelle
Dovremmo – secondo i nostri governanti – salvare orde di musulmani che sbarcano a migliaia sulle nostre coste, nuovi barbari che invadono quella che fu Roma e allo stesso tempo dare man forte politica e militare ad Israele che invece si adopera instancabilmente per eliminarli, in un’operazione di pulizia etnica.
Non possiamo e non dovremmo sostenere né l’uno né l’altro, poiché dovremmo semplicemente sostenere l’Italia.
Basta ingerenze esterne
I governi, proni al padrone a stelle a sei punte e strisce, eseguono ordini in barba alle promesse elettorali mai rispettate da sinistra a destra. Alziamo le bandierine bianco azzurre, mentre quelle della mezza luna si sollevano nei porti.
Chi ci guadagna?
Del resto, questo è parte del piano, indebolire un popolo per farne emergere un’altro. La mescolanza tra mondo occidentale e mondo africano provocherà la fine di due etnie a vantaggio di una sola che si mantiene idealmente pura.
Ben scrisse Leopardi: “Quando tutto il mondo fu cittadino romano, Roma non ebbe più cittadini; e quando cittadino romano fu lo stesso che cosmopolita, non si amò né Roma né il mondo: l’amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo e quando Roma fu lo stesso che il mondo, non fu più patria di nessuno, e i cittadini romani, avendo per patria il mondo, non ebbero nessuna patria, e lo mostrarono col fatto”
Cristian Borghetti