Scuola chiusa per Ramadan, il laicismo a targhe alterne – Una scuola di Pioltello in provincia di Milano, è stata chiusa in periodo scolastico per la fine del periodo di Ramadan, il tradizionale digiuno previsto dalla religione Islamica.
Io però da Cristiano e da Cattolico Militante non posso fare a meno di vederci una piccola ingiustizia.
Perché non mi spiego come sia possibile che in un Paese in cui ad ogni crocifisso attaccato alla parete, a ogni tentativo di benedizione Pasquale, a ogni medico che fa Obiezione di Coscienza perché Cattolico si vedano feroci laicisti strapparsi le vesti gridandoci con la bava alla bocca e gli occhi fuori dalle orbite che l’Italia è un Paese Laicoo!
Una legge per noi, una legge per loro
Poi però, per non scontentare le minoranze… Scuola chiusa per Ramadan. E tanti saluti al laicismo e alla lotta contro le Ingerenze religiose all’interno della Società.
Insomma… Come amo dire: laicismo a targhe alterne.
Un’altra prova del fatto che la traduzione italiana di laicismo è cristianofobia.
La motivazione addotta dal Preside dell’Istitituto per questa decisione…sharaitica? La maggioranza degli alunni è di Fede Islamica.
A parte che, dalle fonti che ho letto, gli alunni musulmani a Pioltello erano il 40-45% e quindi NON maggioranza, seppur numerosissimi. E poi ragionando in termini di maggioranza sarebbe opportuno ricordare che l’Italia, secondo l’ultimo Eurobarometro, è per il 79% Cristiana.
Come la mettiamo Signor Preside?
Il controsenso del nostro paese
Anche qui può decidere la maggioranza? Siamo pur sempre in democrazia.
Se ci pensiamo è assurdo che in un Paese a netta maggioranza Cristiana un medico che fa obiezione di Coscienza sull’aborto debba andare a fare obiezione in Chiesa! mentre viene considerato normale che in una scuola pubblica la maggioranza non musulmana degli studenti debba vedersi chiusa la scuola per far felici le minoranze.
È la ormai ben consolidata prassi delle società Europee: per non favorire la maggioranza a discapito delle minoranze, si favoriscono le minoranze discriminando la maggior parte dei cittadini.
I pecoroni
Ma in questo il Potere ha fatto il più grande colpo grosso della sua vita: indottrinare e fare un tale martellante e onnipresente lavaggio del cervello alla maggioranza del Popolo, da arrivare a far pensare ai cittadini che i doppi standard di questa Società non solo non sono ingiusti, ma che è anche discriminatorio e settario protestare.
Il discriminato che è felice di essere discriminato per la paura di non essere visto come discriminatorio. Geniale.
A mettere la Firma in calce su questa gabbia mentale perfetta poi, ci ha pensato anche la debole pavida Chiesa contemporanea, rappresentata da Monsignor Delpini, Arcivescovo di Milano.
Il porporato ha infatti difeso la chiusura di Pioltello per Ramadan, scandalizzandosi per la Crociata avvenuta contro tale provvedimento. Per i laicisti a targhe alterne italiani è la difesa perfetta: Eh! Lo dice anche l’Arcivescovo di Milano!
Tralasciando la deriva Mondana di Santa Romana Chiesa, perfettamente rappresentata da Monsignor Delpini, vorrei però spiegare, da futuro insegnante, i motivi scolastici per cui un procedimento del genere sarebbe dannoso per la Scuola Italiana.
Lo slalom dei calendari
Vivendo ormai in una società multietnica e multiconfessionale, questa chiusura ramadanesca rischia di creare una pericolosa crepa in un sistema già molto delicato: l’organizzazione dei calendari scolastici.
Avete idea di quanto sia difficile organizzare tali calendari? Di quanto sia complesso organizzare gli ormai immensi programmi per distribuirli adeguatamente su tutto l’anno scolastico e completarli entro le scadenze?
E soprattutto avete idea di quanto sia difficile per un insegnante, magari di bambini piccoli, riallacciare i fili del processo educativo dopo ogni vacanza, in cui i bambini hanno perso ritmo e pratica?
Vi assicuro che è già impresa ardua adesso.
Ma immaginate un calendario scolastico italiano in cui si decidesse di chiudere le scuole per tutte le ricorrenze e le festività religiose di tutte le comunità presenti in Italia.
Dico tutte perché non si può rispettare solo il Ramadan e lasciare emarginate le altre minoranze e le loro Tradizioni.
Non si può fare figli e figliastri nella società dell’Arcobaleno Multiculturale, giusto?
Tutte le altre minoranze che dicono?
Vi immaginate creare una continuità pedagogica a dei bambini di 6 anni, alle prese con l’apprendimento della letto-scrittura, con un lavoro che ad ogni Ramadan, Hannukkah, Divali o Ridvàn debba essere interrotto?
L’anno scolastico diventerebbe un cervellotico codice morse a strappi e rattoppi con la totale impossibilità di garantire agli alunni una continuità Didattica.
Al massimo si potrebbe dispensare dalle lezioni i singoli gruppi di alunni permettendogli di restare a casa nei giorni delle proprie festività.
Ma anche questa soluzione causerebbe non pochi grattacapi.
Non è solo un’idiozia valoriale, è una follia anche a livello didattico.
Se proprio bisogna interrompere le attività didattiche, tanto vale farlo per le Festività Religiose che costituiscono l’Identità di una Nazione e che sono condivise dalla maggior parte della popolazione.
Questo non impedirà di certo agli alunni non Cristiani di godersi le Vacanze e di continuare a festeggiare le loro festività nelle loro case e nelle loro comunità quando arriverà il tempo.
Non è la soluzione perfetta, ma la perfezione a questo mondo non esiste.
Checché ne dica lo sclerotico sistema Occidentale…che le Minoranze si adeguino alle usanze e allo stile di vita della Maggioranza è pura normalità.
A patto, ovviamente, che non vi siano prevaricazioni.
Ma non è il caso dell’Italia, amici laicisti. Fidatevi.
Per vedere un caso del genere potreste andare in Libia dove sei cittadini rischiano l’esecuzione per essersi convertiti dall’Islam al Cristianesimo.
Quella è un Vera ingerenza della Religione sullo Stato.
Concludo con un piccolo ammonimento sull’Islamizzazione, cari amici laicisti: state attenti a farvi mettere in minoranza nel vostro Paese. Perché quando la Maggioranza sarà di un altro, quel qualcuno potrebbe non condividere la vostra stessa idea sulla laicità dello Stato.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Il megafono cattolico
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