Rutte, neosegretario Nato: quell’odio mai sopito nei confronti degli italiani
Pensavamo che l’astio verso le persone false che fanno gli amici e poi sparlano dietro fossero delle ragazzate confinate alle frecciatine degli adolescenti sui social.
Rutte, l’olandese sparlante
A quanto pare questo morbo colpisce anche il neosegretario della Nato, l’ex primo ministro neerlandese Mark Rutte.
Mentre i giornali della destra moderata sbavano sulla sua fresca nomina in virtù dei buoni rapporti con la presidente del Consiglio, noi ricordiamo bene la battutina che questo figuro fece quando ricopriva la carica di capo del governo dei Paesi Bassi.
I nostri media hanno la memoria corta
Credendo di non essere ripreso, quando un operaio gli disse non dia soldi agli italiani e agli spagnoli lui rispose sogghignando No no.
Certo, dal canto suo potrebbe aver ragione, perché mai Amsterdam dovrebbe mandare soldi a Roma?
Mentre il Benelux si lamenta di dover mantenere Paesi meno virtuosi quali Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, troppo difficilmente dimentica la facilità con cui da questi Paesi arrivano le sedi legali di molte grosse aziende, in questo caso i soldini piacciono eccome.
La cosca UE
E se proprio dobbiamo dirla tutta, l’adesione all’Unione Europea diventa quasi una scelta obbligata per non essere tagliati fuori, accettando di pagare il pizzo e ricevendo in cambio protezione, o l’illusione della stessa. Il tutto alimentato dal terrorismo psicologico che l’europeismo esercita paventando l’apocalisse per chi ne esce o per chi non rispetta le scadenze.
Quindi, caro Rutte, i tuoi soldi puoi anche tenerteli, ma non rompere se noi ci teniamo i nostri.
E ricorda anche che mentre la gente viene da noi per le bellezze del territorio e delle città, per la buona cucina, per l’arte, la scienza e la tecnica, da voi viene solo per due cose, di cui non andrei troppo fiero.
Lorenzo Gentile
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