Rosa Chemical e Fedez assolti per il bacio al Festival – Il GIP di Sanremo assolve Fedez e Rosa Chemical per il bacio al Festival della canzone italiana 2023.
Significa, de facto, che la Tv di Stato italiana, sovvenzionata con l’iniquo canone in bolletta, può permettersi di trasmettere qualsiasi cosa a qualunque ora, senza preoccuparsi della fascia protetta o della prima serata.
Ciò rispecchia l’immagine – espressione fu mai più azzeccata trattandosi di un mezzo che la diffonde – del governo, dello Stato, della bassa caratura morale della classe dirigente nazionale, ma anche dell’infimo livello morale e sociale raggiunto da una parte del popolo italiano.
L’indifferenza dei più
Nessun biasimo o levata di scudi, ma, soprattutto, nessun provvedimento contro gli interpreti o contro la direzione del canale televisivo, ma pochissime sono state le voci che si sollevate contro la bassezza di una scena esplicita, mimata con il chiaro intento di essere diffusa per raggiungere il maggior numero di utenti.
I tentacoli della lobby LGBTQ+ e chi più ne ha più ne metta arrivano ovunque. Fosse stato un canale privato – chi può dirlo quando è il dio denaro che impera – a trasmettere la sceneggiata di cattivo gusto, fatta passare ai più come prova di libertà, o prova di ribellione o semplicemente e onestamente prova di indottrinamento tramite propaganda, forse qualcuno avrebbe alzato la mano, negato con il capo o forse no.
Le mani della Lobby LBGT sulla RAI
Scriveva Marshall McLuhan: “la televisione è un mezzo che ha la funzione di rassicurare a confortare il telespettatore”, il che ci porta a pensare che la Rai tramite quella specifica trasmissione televisiva abbia voluto rassicurare la popolazione su quanto – di peggio – esprime la lobby LGBTQ+ così che sia accettato.
Inammissibile di per sé che la televisione di Stato sia, de facto, controllata da un potere sovranazionale, inammissibile che, ciliegina sulla torta, questo controllo sovranazionale e la propaganda arcobaleno siano pagate con il denaro pubblico.
Una prova di coercizione ben riuscita – a quanto pare – se ai più la sceneggiata non ha prodotto sconcerto o avversione, accettando di percorrere pericolosamente la china della deriva progressista che da decenni il festival e la Tv di Stato hanno intrapreso.
Lorenzo Gentile