L’ultima spinta al crollo della maledetta Unione europea potrebbe arrivare presto, prestissimo.
Bruxelles continua imperterrita nei suoi tentativi di arginare l’avanzata dei Patrioti in tutto il continente, ma la Romania non è l’Italia – dove una destra asservita conta meno di niente – non è la Francia e non è la Germania.
Sbarrare la strada alle libere elezioni per la seconda volta a distanza di pochi mesi, imporre un governo che il popolo non ha mai votato, eliminando politicamente l’uomo che i rumeni vogliono come Presidente, è un errore che i parrucconi di Bruxelles pagheranno caro.
La via istituzionale
Se la Romania non è ancora caduta in una seconda rivoluzione, è solo grazie allo stesso Georgescu, ad AUR e al suo leader George Simion. Alleati da sempre, i due leader portano avanti per vie legali la battaglia per l’uomo nuovo al comando, per colui che ha raccolto il favore dei rumeni.
La Romania avrà ciò che gli spetta di diritto con le buone o meno. Chi scrive conosce da vicino la Romania e il suo popolo, li ha visti in piazza a Bucarest, ha partecipato di persona alle proteste in epoca Green Pass in altre città e conosce la potenza in spirito di questa gente, patriota fino all’ultima goccia di sangue.
Tutti auspichiamo una soluzione pacifica e legale, fosse anche un intervento da parte di Trump e di Putin, poiché sia Simion che Georgescu vantano ottimi rapporti con ambo le parti, chi da una e chi dall’altra.
Se la questione non sarà risolta pacificamente, la Romania scenderà in strada e allora sarà quel che sarà. A questo secondo tentativo di sbarrare la strada alla libera scelta dei daci, il popolo ha già reagito e non con le buone maniere.
L’Ufficio elettorale centrale di Bucarest è stato attaccato dai cittadini che si aspettavano null’altro che la legalità che gli è stata di nuovo negata. Il sistema corrotto di Bucarest che scodinzola a Bruxelles sta giocando con lupi e i Carpazi ne sono pieni.
Non è un caso che l’effige di Vlad Țepeș – Vlad III di Valacchia l’Impalatore – campeggiasse già prima delle elezioni sulle bandiere di AUR.

Chi conosce la tradizione rumena conosce bene il significato di Nu Mai Rezist: Non ne posso più!