Romagna: Ricostruzione a Bonacini? Bambini ad Erode –
La colpa?
Ovviamente, degli altri: di Silvio Berlusconi – ma non è stato all’opposizione dal 2012 a qualche mese fa? – e di Matteo Renzi, fuori dal governo dal dicembre 2016; di Giuseppe Conte e, naturalmente, anche un po’ di Mario Draghi.
La colpa di cosa?
Ovviamente, del disastro in Emilia e Romagna e ad affermarlo perentoriamente è La Repubblica, pronta a etichettare come “negazionista” chiunque osi dire qualcosa di diverso.
In particolare, la stampa della Sinistra è già in trincea, fucili spianati e cannoni ad alzo zero, pronta a massacrare chiunque dovesse anche solo pensare di portare sul banco degli imputati, non solo in quello del tribunale, ma anche in quello del dibattito politico, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, sui quali ricadeva direttamente la responsabilità della gestione del territorio regionale.
Obbiettivo: far assumere al presidente della Regione il ruolo di “commissario ad acta” per la ricostruzione, di modo che possa in qualche modo far dimenticare di aver addirittura restituito a Roma soldi che potevano e dovevano servire anche a evitare ciò che è accaduto.
Come risponderà il Centrodestra?
Giorgia Meloni cederà all’intimidazione del solito circuito mediatico? La speranza è che tiri fuori le unghie, rimandando le accuse al mittente e collocando al vertice della struttura che sarà allestita per alleviare le sofferenze dei romagnoli qualcuno che possa godere della fiducia di quelle popolazioni che, certamente, di Bonaccini e della Schlein non ne vogliono certo più sapere.
E non lo testimoniano solo i recenti dati elettorali – politici, ma anche delle amministrative precedenti -, ma la rabbia che è palpabile in ogni strada diventata fiume, in ogni scantinato allagato, in ogni abitazione devastata dall’acqua.
Se a Roma qualcuno ha il dubbio che quella di Bonaccini possa essere una scelta oculata e bi-partisan, faccia un giro tra la gente impegnate a spalare fango – non tra i volontari dell’Arci, lodevoli nel loro impegno al pari di tutti gli altri che sono giunti a frotte a dare una mano, ma non credibili da questo punto di vista – e ascolti cosa si aggiunge – in termini di imprecazioni – al solo pronunciare quel nome.
La profezia, oltre che facile, si è rivelata fin troppo prudente.
Si era detto: cosa si sarebbe letto sui giornali, se a governare la Regione fosse stato il Centrodestra?
La risposta è arrivata: le stesso, identiche cose che si ascoltano adesso per proteggere il Centrosinistra e il Pd.
La replica, quindi, non può che essere all’altezza – o meglio: alla bassezza – dell’insinuazione e dell’accusa: non potendo pretendere le dimissioni da Bonaccini – il quale, se avesse una dignità politica, le avrebbe già presentate -, lo si estrometta almeno dall’organizzazione della ricostruzione.
Altrimenti, per la futura riorganizzazione dei servizi per l’infanzia, tanto varrebbe rivolgersi a Erode?
Ah, è morto? Ci sono pur sempre quelli di Bibbiano o del Forteto.