Roberto Gualtieri coccola gli abusivi di Roma – Lo scorso 4 Novembre il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha firmato la direttiva che, in deroga all’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi del 2014, consente agli abusivi di stabilire la residenza presso l’immobile occupato, oltre che l’allaccio alle utenze pubbliche di luce e gas.
Uno schiaffo in faccia agli italiani ed a tutti coloro che, rispettosi della legge, sono in lista per ottenere legittimamente un alloggio popolare e che attendono da anni una collocazione.
La direttiva delle polemiche
La direttiva firmata da Gualtieri tutela tutti, ma proprio tutti, meno gli italiani onesti. Il testo recita infatti che possono richiedere la residenza e l’allaccio delle utenze anche i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale. Un provvedimento vergognoso quindi, che enfatizza una lotta tra poveri insostenibile e legalizza l’abusivismo. Soprattutto quando Roma è in piena emergenza abitativa: A beneficiarne, ovviamente, saranno stranieri, balordi di ogni tipo e avventurieri che campano sulle spalle dei cittadini onesti.
Andrea Tobia Zevi lo smemorato
Puntuale l’applauso di Andrea Tobia Zevi, assessore del Patrimonio e delle politiche abitative della giunta Gualtieri, in quota al Partito Democratico che commenta: “un provvedimento coraggioso e di buon senso”.
Certo è lo stesso politico che nella campagna elettorale per le amministrative di Roma prometteva che avrebbe migliorato la manutenzione delle case popolari e aumentato il numero di immobili per chi è in graduatoria o sotto sfratto. Decisamente un bel tradimento dei voti dei romani onesti.
La solita sinistra anti italiana
Questa è la sinistra che governa le città italiane, consegnandole di fatto nelle mani di personaggi squallidi, violando la legge per via “istituzionale” e consentendo di fatto la legittimazione di situazioni assurde, degne del Terzo Mondo.
Tale scempio, da solo, sarebbe sufficiente perché Gualtieri, si dimettesse. I romani meritano di più, soprattutto hanno diritto alla legalità ed al rispetto delle proprie spettanze. Spettanze ormai sistematicamente violate dagli abusivi e da chiunque, privo di scrupoli e senza nulla da perdere, si impone disonestamente a colpi di illegalità ed espedienti illeciti.