Roberto Bernabei: eutanasia per gli anziani dementi- Roberto Bernabei, professore ordinario di geriatria all’Università Cattolica di Roma nonché direttore del dipartimento di geriatria del Gemelli, durante la trasmissione Roberto Bernabei: eutanasia per gli anziani dementi Restart trasmessa da RAI 1, ha detto che in Italia, essendoci 805 mila ultranovantenni, a fronte di 315 mila posti nelle RSA, è necessario ricorrere all’eutanasia di massa, anche perché metá di loro sarebbe affetta da demenza senile.
Il ragionamento del noto professore è il seguente “Oggi in Italia ci sono 805mila ultranovantenni. Di questi quasi 600mila sono donne ultranovantenni, la metà della quali sono dementi. I letti nel Rsa in Italia sono 315mila. Fatevi due conti. Vista la denatalità queste donne sole e dementi possono solo aumentare. Il rischio eutanasia è quello che pavento fortissimo, perché è veramente complicato sostenere questi costi e cercare di mantenere queste povere Rsa a livello migliore”.
Pertanto se il problema a monte è la denatalità, invece di incentivare le nascite ed invertire la tendenza, tenendo così fede tra le altre cose al giuramento di Ippocrate, si propone di eliminare l’anziano per liberare i posti nelle “povere” Rsa.
Non è Lercio
Una dichiarazione che ha dell’incredibile ed è vergognosa. Un’espressa proposta di soluzione eugenetica che è inaccettabile in uno stato di diritto, che si definisce democratico. La cultura della morte, quale strumento di selezione e soppressione delle vite umane di chi non sia più potenzialmente produttivo per la società e sia dunque considerato una zavorra per lo stato, è oramai cosa invalsa.
Il medico di Papa Francesco
E’ inaccettabile che certe parole siano proferite da un medico, peraltro di altissimo profilo e finanche dottore personale del Papa. In un paese civile un simile personaggio dovrebbe essere immediatamente radiato dall’ordine dei medici e processato per incitamento all’odio. Gli anziani non solo sono un’enorme risorsa per il nostro Paese, ma appartengono ad una categoria debole e preziosa, che lo stato ha il dovere di proteggere e tutelare con ogni mezzo, come patrimonio di una società che, senza il loro contributo determinante, sarebbe già estinta da tempo.