Quando la Meloni chiedeva i voti ai ProLife, lettera aperta di Enrico Pagano – Pubblichiamo la lettera aperta dello scrittore Enrico Pagano, rivolta al presidente del consiglio Giorgia Meloni all’indomani della decisione del parlamento europeo di inserire l’aborto nei diritti fondamentali dell’unione. L’autore ricorda quando la Meloni strappava applausi al popolo prolife promettendo una politica a sostegno della natalità e di quanto ora il silenzio del governo italiano sia imbarazzante sulla questione.
Presidente Meloni,
ci siamo conosciuti a Lecce, nel 2018, al Convegno nazionale dei Centri di Aiuto alla Vita, organizzato dal Movimento per la Vita Italiano.
Mi piacque notevolmente il Suo intervento appassionato, che ricevette una clamorosa, giusta e lunghissima standing ovation.
Furono molti i politici invitati e intervenuti, ma la Sua fu la presenza di gran lunga più apprezzata (circostanza che i media si guardarono bene dal riferire).
La politica dovrebbe prendere in seria considerazione il diritto alla vita dei figli concepiti, e ancora, Se riuscirò, con la mia proposta di legge, a salvare la vita di almeno un bambino, avrà avuto senso il mio impegno politico di 25 anni, furono solo due dei passaggi più esaltanti del Suo discorso.
Politica a favore della Vita
Prima della fine della Sua partecipazione, qualcuno, dal pubblico, ricordò la Sua sottoscrizione di due Progetti Gemma – adozione prenatale a distanza in Italia – e a quel punto si scatenò l’apoteosi del popolo della Vita.
Dimostrò, in definitiva, che si può essere politicamente e concretamente a favore della Vita.
Lo so, ora, ha mille pensieri e preoccupazioni per lo stato agonico in cui ha trovato l’Italia, dopo un decennio di sospensione della democrazia elettiva, con una serie interminabile e ingiustificata di governi tecnici.
Le scrivo, perché la questione della Vita nascente mi sta molto a cuore e, per il momento, le enormi aspettative nei Suoi confronti sono rimaste deluse.
Nell’ultima campagna elettorale ha ripetuto fino allo sfinimento che la 194, che consente il massacro abortista di Stato, è intoccabile.
Nel gennaio del 2023, questo concetto spietato è diventato oggetto di un ordine del giorno, approvato all’unanimità dalla Camera, che impegna il governo a non inficiare, neanche indirettamente, questo “sacro” testo omicidiario.
Da ultimo, alle terribili notizie dell’aborto – uccisione di un essere umano inerme e innocente – elevato al rango di diritto costituzionale in Francia e della risoluzione volta ad inserire l’uccisione del proprio figlio tra i diritti fondamentali della UE, è seguito un Suo inquietante e inaspettato silenzio.
Presidente Meloni, forza e coraggio, il popolo della Vita che La acclamò con infinita passione e fiducia quel giorno a Lecce, si attende e merita, molto di più di questo assordante silenzio.
Enrico Pagano
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