Qualche spunto per i rivoluzionari di oggi – Servono rivoluzionari e non ribelli.
Iniziamo a combattere i nemici del popolo partendo dalle loro contraddizioni, e vedrete che già saremo in grado di sentire un’altra musica nel giro di breve termine.
Si, stavolta le frasi sono due.
Vivere militare est
Caro rivoluzionario, nessuno in questa società ti riconoscerà mai di esser tale, e nessuno ti dirà mai né bravo e neanche grazie.
La tua vita è un perenne sacrificio di tempo, soldi e militanza, e tante volte ti sembra di pedalare a vuoto mentre ti chiedi chi te lo ha fatto fare.
Coraggio rivoluzionario, le pacche sulla spalla non fanno per te, sono le persone deboli che ne hanno bisogno, ma come può uno che vive la tua vita percepirsi come debole?
Tutto per la Patria
In primis non sei solo, è altamente probabile che di certo tu non sia l’ultimo della tua categoria, ma difficilmente essendone nemmeno il primo, la pressione non può ricadere su di te.
Fatti coraggio e guarda avanti, probabilmente hai visto cadere l’URSS, non escludiamo che tu non veda anche la caduta della NATO e dell’UE perché tanto dipenderà anche dal contributo che darai alla causa.
Ed ora veniamo alle contraddizioni del sistema Italia: certa “intellighenzia” dimostra la propria malafede (oltre che l’ignoranza) proprio nelle contraddizioni, e spesso queste affondano le radici negli esempi che scelgono.
Ignoranza o malafede?
A tutto il periodo precedente a questa repubblica viene imputato il peggio del peggio, naturalmente salvo poi renderci conto che ai nostri giorni si va ben oltre.
Percorrono tutto l’arco storico alla ricerca di qualcosa su cui aggrapparsi e costruire storie invece che ricostruire storia.
Un classico esempio sono i famosi gas in Abissinia (raccontati dal Del Boca, salvo poi ritrattarli) a fronte dei tragici bombardamenti di Belgrado, gli attacchi alla religione nella fantasiosa ricostruzione storica che questa forse avversa alla scienza, salvo poi prendere come esempio il Vescovo di Roma Bergoglio che senza basi scientifiche sponsorizzava “vaccini covid”.
Lo stracciarsi ipocritamente le vesti ogni 27 gennaio per la shoà per poi cacciare via gli ebrei dai cortei del 25 aprile e rinnegare le Foibe, o ancora strillare istericamente in TV sulla democrazia in pericolo, puntualmente quando è la loro compagine politica a perdere le elezioni.
Tutti proni al vincolo esterno
Come dimenticare poi le grottesche rivendicazioni anti NATO salvo poi tifare per Biden contro Trump che l’avrebbe voluta smantellare?
Insomma, i nostri bravi vertici repubblicani fanno acqua da tutte le parti pretendendo non solo di esser convincenti, ma anche di zittire chi usa la ragione.
Pacifisti con spranghe in mano, ma anche strenui difensori delle minoranze etniche (purché non anticomuniste) o attivisti climatici con prodotti di origine animale.
Abbiamo da vincere una guerra contro l’assurdo.
Gianluca Cocco