Perché Giambruno ha ragione – Le parole del giornalista Giambruno, legato al premier Giorgia Meloni, hanno scoperchiato il vaso di Pandora: inutile mettere le mani avanti e chiarire anticipatamente quali erano le intenzioni.
Una singola frase, estrapolata dal contesto, è stata utilizzata dai soliti giornalisti, scatenando la canea che ha latrato insulti, proteste e dato parola per mezzo di interviste a persone a caso desiderose solo di apparire.
Giornalisti faziosi
Questi fenomeni dalla penna solerte e obbediente, pronti a fare “debunking”, a dare dell’analfabeta funzionale a destra e a manca, sono caduti nella trappola da pennivendoli che, in contesti normali, si occuperebbero al massimo di inserire la pubblicità sui giornali, con tutto il rispetto per chi occupa questa mansione.
L’ovvietà di Giambruno
Giambruno ha espresso una sacrosanta verità: se una ragazza non presta attenzione rischia di finire nelle grinfie di maiali senza scrupoli come i sette di Palermo, definiti come “lupi”.
Con questo, come specificato più e più volte anche prima dell’incriminazione mediatica, non significa che una ragazza alticcia o vestita in modo succinto “Se la sia cercata”, ma si invita a prestare maggiore attenzione proprio perché il diritto inalienabile delle nostre donne di gestire la loro vita come meglio credono è minacciato da tali maiali.
Caso costruito ad arte
Volutamente travisata, la frase è stata sfruttata da vip e influencer milionari, Chiara Ferragni in testa, che rivoltasi ad un pubblico pendente dalle sue labbra senza approfondire la questione, ha dato campo libero alle più assurde emergenze, di fatto, inesistenti, come il patriarcato, il fascismo, il medioevo, la Chiesa.
Il problema sicurezza
Il problema si inserisce in un contesto più ampio, quello della sicurezza non garantita. Ciò vale per tutti: per la ragazza che, in un momento di fragilità o ingenuità, rischia di subire violenza, per chi gira con un orologio costoso in un quartiere malfamato, per chi dimentica l’auto aperta o la bicicletta slegata, per chi non adotta un sistema di allarme in casa.
Tutti casi assimilabili tra loro, ma non tutti ideologicamente utilizzabili. La ragazza che beve e viene violentata scatena (giustissime) indignazioni, il ragazzo che viene derubato in un vicolo oscuro è un cretino perché non doveva essere lì e quando si propone di incrementare la sicurezza e le pene, ecco che i progressisti si scatenano: la sicurezza comporta lo Stato di polizia, quindi fascismo, la galera comporta mancanza di umanità verso i criminali, quindi fascismo pure lì.
La trappola femminista
La soluzione più rapida è riversare accuse contro il genere maschile e proporre soluzioni rieducative come fare mettere lo smalto e i tacchi agli uomini, svuotandoli della propria identità.
Eppure, il vero uomo è quello che protegge le donne dal lupo, usando il cervello e la forza se necessario; lo Stato giusto è quello che intercetta il lupo lo intercetta e lo ferma prima che entri in azione.
Manca lo Stato
Uno Stato forte con i deboli e debole con i forti non è uno Stato garante della sicurezza dei suoi cittadini; una comunità che non comprende in quale situazione stia vivendo e affronti la quotidianità senza il giusto discernimento è destinata a soccombere. Il tutto si può ridurre ad una mancanza di educazione civica, che parta all’interno della famiglia, di applicazione di norme di buonsenso elementari e di essere più scaltri e meno buonisti. Il mondo reale non è una fiction televisiva.
Lorenzo Gentile