Parigi val bene un assedio
Le organizzazioni degli agricoltori francesi, FNSEA e i Jeunes Agriculteurs , hanno annunciato sette blocchi sulle autostrade che portano a Parigi. Un vero “assedio” della capitale per un “periodo indefinito”.
Clément Torpier, il presidente dei Jeunes Agriculteurs d’lle-de-France, su BFMTV ieri, domenica 28 gennaio, ha dichiarato che “L’obiettivo non è quello di infastidire la popolazione ma di avere risposte dal governo”, ha aggiunto che “sette dighe di trattori e agricoltori, lunedì, costituiranno dei blocchi sugli assi strategici di accesso alla capitale”.
Gli #AgriculteursEnColere hanno annunciato che l’assedio di Parigi sarà allestito domani dalle 14:00 “in modo militare”.
Saranno istituite delle “rotazioni” tra gli agricoltori per tenere i blocchi e rimanere “il più a lungo possibile”. “Chi viene da lontano può rimanere per 12 ore, o anche per un giorno intero”, ha dichiarato al quotidiano. “Noleggeremo anche degli autobus, in modo che le persone del nord, ad esempio, non debbano viaggiare in trattore fino alla capitale”!
Il Governo
Il timore del blocco del grande mercato alimentare di Rungis ha fatto annunciare, al ministro dell’Interno Gérald Darmanin, una grande operazione di sicurezza per impedire qualsiasi blocco del mercato, degli aeroporti di Ile-de-de-France e di “vietare qualsiasi ingresso a Parigi”.
I veicoli blindati della gendarmeria sono già posizionati presso il più grande mercato agricolo di Parigi (foto)
La minaccia di blocco della consegna di cibo nella capitale rende la protesta un vero assedio
di Parigi da parte degli agricoltori: cosa dobbiamo aspettarci da oggi?
Un “assedio” della capitale per un “periodo indefinito” o una reazione violenta delle forze governative?
Certo è che i governi europei, seguendo le folli politiche ideologiche della Commissione europea e dei globalisti, si stanno mettendo contro i popoli d’Europa, contro le classi lavoratrici e produttive.
La situazione è incandescente, altro che riscaldamento globale, il clima rischia di ardere per la rivolta!
Alfredo Durantini
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