Papa Francesco benedice l’invasione – La Chiesa, che dovrebbe inginocchiarsi solo di fronte al Crocifisso, si genuflette invece davanti al mondialismo.
Chi meglio dell’attuale Pontefice incarna questo andazzo?
L’occasione di Francesco
Ancora una volta, Papa Francesco torna sul tema migranti, abbandonando ogni discorso teologico e dottrinale, ma anche pratico e sociale, per fare sue le idee del buonismo imperante.
Secondo il Santo Padre, quella dei migranti non è un’emergenza, ma un’occasione.
Sicuramente, da un certo punto di vista, ha assolutamente ragione: l’immigrazione è un’occasione sia per il caporalato e per imprenditori senza scrupoli, sia per i cosmopoliti che esaltano le migrazioni per puro spirito ideologico, adducendo fantomatici vantaggi che ovviamente non esistono.
Se in Vaticano governa il PD
Bergoglio parla quindi come una Laura Boldrini o una Emma Bonino qualsiasi, ma anche come un Giorgio Napolitano che, tra l’altro, il Papa ha omaggiato nonostante le sue ideologie dichiaratamente anticattoliche (prima il comunismo, poi il liberal capitalismo atlantista).
Questa smania di voler abbattere le frontiere ha toccato quindi anche il soglio di San Pietro; sarebbe anche giusto che la Chiesa punti all’universalismo, ma questo non significa distruggere le nazioni e le loro peculiarità, quei caratteri che rendono il mondo vario.
Solo la Croce deve trascendere i confini, in modo che tutte le Nazioni del mondo, indipendenti e libere, siano unite solo sotto di Essa.
Tutto il resto è propaganda, ma opposta rispetto alla propaganda contro cui Francesco ci mette in guardia e che, di fatto, non esiste.
Lorenzo Gentile