Paola Egonu appende la maglia azzurra facendo polemiche inutili per fomentare un razzismo che non esiste.
Aver chiesto alla pallavolista Paola Egonu se è italiana non può essere una domanda interpretata come fosse un’offesa, dal momento che gli italiani, come gli europei in generale, sono caratterizzati da determinati tratti etnici e fattori culturali che la pallavolista non rappresenta.
Non è una questione di razzismo o xenofobia, né di odio, semplicemente le etnie, intese come compagini umane con una storia e una cultura comune, fanno parte dei retaggi dei popoli, in particolare del continente europeo, asiatico ed africano.
I precedenti
Con un copione già visto in passato che aveva come protagonista Mario Balotelli, più veloce con la lingua che con le gambe, tali polemiche inutili – fortemente fuori luogo in un periodo difficile come questo – sono usate come ariete da una sinistra in decadenza, che sbraita su Ius soli/scholae/culturae, facendosi promotrice di quella sostituzione etnica che ancora viene negata e derisa.
I paladini del politicamente corretto
A voler ragionare secondo i dettami del politicamente corretto, emerge la grossa contraddizione secondo la quale uno straniero di prima o seconda generazione deve essere considerato italiano, mentre un autoctono deve sentirsi europeo o cittadino del mondo. Cosa caratterizza allora, per il politicamente corretto, l’essere italiani? Forse l’amore per la democrazia, la libertà e la Costituzione? Si tratta di cose che in teoria sono comuni a tutti i popoli occidentali e non solo e di certo non rappresentano in maniera genuina la nostra storia. Esiste quindi questa ambiguità, questa bivalenza attorno a cui il progressismo danza cambiando approccio a seconda della circostanza, senza tenere una linea logica e coerente.
L’incidente dell’uovo
D’altro canto, la Egonu non può essere certo la bandiera dell’antirazzismo, visti i trascorsi, si ricordi l’incidente dell’uovo, quando venne scatenato un putiferio dalla stampa agitatrice di spettrali fantasie xenofobe, salvo poi scoprire che il razzismo nulla aveva a che fare con quel gesto. L’unico razzismo in essere è, semmai, verso il nostro stesso popolo, intessuto con l’ancora più vergognoso classismo di stampo occidentale.