Panico al Salone del Libro! La beffa di Faccetta Nera

Panico al Salone del Libro! La beffa di Faccetta Nera

Panico al Salone del Libro!  –  La beffa di Faccetta Nera

Un’apertura col botto quella del Salone di Torino 2024!

Il giornale online Open ci relaziona dei “20 minuti di panico” che hanno affranto i partecipanti alla prima giornata del Salone del Libro di Torino.

Nel certamente interessantissimo incontro “La scuola come principale strumento di vita e di legalità”, che vedeva, oltre ad illustri ospiti come Giuseppe Carro, direttore del Ferrante Aporti, e Franco Prina, Presidente della Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari, anche la presenza del politico di turno la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo del Partito Democratico.

Ci immaginiamo quanto il dibattito allietava il raffinato pubblico di bibliofili progressisti del Salone torinese.

20 minuti di panico

Tutto procedeva come da programma, sino all’intervento della Piddina Grippo, quando sono iniziati i “20 minuti di panico” per i presenti.

Nessuna bomba islamista o anarco-insurrezionalista, nessun assalto con machete ma nemmeno il lancio di pomodori o uova.

Nulla di tutto ciò ma di molto peggio per i poveri presenti.

Gli altoparlanti del sistema audio della conferenza hanno diffuso, invece che gli alti ragionamenti della Grippo, nientepopodimeno che le note di “Faccetta Nera”.

Il noto inno imperialista e fascista scritto da Renato Micheli e musicato da Mario Ruccione nell’aprile del 1935 e portato al successo da Carlo Buti.

Faccetta nera risuonava imperterrita nonostante gli interventi dei tecnici del salone, ben otto i vani tentativi d’interrompere la diffusione, ci informa Open.

La provvidenziale DIGOS 

Mentre il panico svuotava la sala e lo sdegno muoveva gli intestini dei presenti solo il “provvidenziale” intervento di agenti della Digos (evidentemente richiamati dalle note fascioimperialiste) poneva fine alla diffusione dell’atroce brano, noto per l’esaltazione della figura di una giovane etiope da italianizzare.

Naturalmente la Digos ha aperto immediatamente un’inchiesta e, dai primi rilievi, si è saputo trattarsi di un attacco di Hacker (al momento ignoti) che prevedeva un intero “medley” di brani fascioimperialisti.

I bravi scrittori che, della minaccia fascista ne han fatto un mestiere redditizio, a furia di “cantà el demi-demi”1, han trovato qualche buontempone che ha fornito la colonna sonora adatta….

1 in milanese: comportàss in manera de rivà a ciapà bote senza ona bona reson / comportarsi in maniera di arrivare a prendere le botte senza una buona ragione

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