Orban Price Cap – Tweet ironico del Premier ungherese contro il pensiero unico neoliberale e il politicamente corretto. “La proposta della @EU_Commission sul tetto massimo del gas è come andare in un bar e dire al barista che vuoi pagare la tua birra a metà prezzo. Non accadrà. I clienti non possono ridurre i prezzi dell’energia. Solo la #diversificazione e la #competizione possono.”
Il tetto al prezzo del gas
Victor Orban, in riunione con gli altri 26 capi di Stato e di governo, ha criticato con un esempio calzante l’ipotesi di porre un tetto al prezzo del gas, utilizzando persino un’immagine per prendersi gioco – giustamente – l’idea. I burocrati di Bruxelles prima aderiscono ad una guerra commissariata dagli USA, poi impongono veti ideologici qua e là parlando di transizione ecologica, ma, in tempo di crisi, quando serve prendere una decisione coraggiosa, si limitano a proporre un tetto al prezzo del gas, indebitando ulteriormente i paesi dell’UE.
Ragionare seriamente
Delle due una: o si ragiona seriamente sul problema energetico, si fa un passo indietro sulla questione sanzioni alla Russia, si predispone un piano concreto di sfruttamento di nuove risorse – nucleare in testa – oppure, se non si è in grado o nelle condizioni psichiche di formulare un ragionamento valido, si lascia il posto a chi non si perde in assurde elucubrazioni.
Presa in giro
Il prezzo al tetto del gas è l’ennesima presa in giro per tutti gli europei che i parrucconi di Bruxelles stanno vendendo come panacea di ogni male, come fosse l’intruglio che cura tutti i dolori e le malattie, venduto dal primo fantascienziato che attraversa una città del vecchio West, con tanto di carrozza e flacone magico gigante in bella mostra. Ah, bastasse un Tweet, una sana risata a seppellire l’establishment di Bruxelles e, con un ritrovato sorriso, rinnovata speranza, salvare il Vecchio Continente dalla mala politica atlantista, dal suicidio assistito a cui si è volontariamente sottoposto.