Onorare il sangue di José Antonio nell’era di Milei – Non so se Javier Milei sarà in grado di realizzare un’acca del suo programma delirante ed antisociale in Argentina (escludendo una circostanziale proposta di annullare la legalizzazione dell’aborto che dubito fortemente troverà seguito).
Non so nemmeno se riuscirà a prendere posto sul suo scranno data l’ormai manifesta instabilità del paese.
Nell’ottantasettesimo anniversario della fucilazione di José Antonio Primo de Rivera, trovo solo utile puntualizzare che la demonizzazione e la criminalizzazione culturale di determinati orizzonti ideali non impedisce di revisionarli, rileggerli, compararli alla situazione presente come capita ad ogni figura/simbolo/libro riconosciuto dalla storia politica come riferimento condiviso.
Ridateci il peronismo
E se oggi non si è capaci di dare attualità a quel martirio per la Patria, il pane e la giustizia ritrovandosi in un’essenza che non voglia essere aneddotica edificante per un’anima illuminata dell’ennesimo partito liberale di massa; se oggi si accetta serenamente di rappresentare la componente sana di un partito teoricamente decente inseritosi in una coalizione che ha a capo una forza politica immonda come il Partido Libertario di Milei sulla falsariga di quanto capitato ai peronisti federali in queste elezioni argentine, credo sia il caso di appendere certe retoriche da sezione al chiodo.
Quando non basta neanche l’affermazione di un circense farneticante (ma comunque pericoloso) per ammettere con decisione che la destra politica si è configurata come l’ipostatizzazione istituzionale di una buona parte dei vizi peggiori dell’evo contemporaneo, occorre riconoscere la propria compromissione con un sistema di valori incompatibile con questi ideali martoriati e sconfitti, ma pur sempre nobili.
Fare fronte contro i nemici di sempre
Per conto mio posso dire una cosa dall’alto dei miei fallimenti personali, della mia inettitudine e mediocrità: per quel poco che posso e rappresento, muoverò sempre guerra a quella libertad! salmodiata al modo di una giaculatoria da culto new age dai sostenitori di Milei al suo ingresso sul palco nel comizio a Buenos Aires.
Forse una politica che faccia proprie le ultime parole di José Antonio nell’Eurosfera del XXI secolo non è cosa di questo mondo.
In tal caso, non ci resta che riconoscere che questo è un mondo soltanto da combattere.
Lorenzo Roselli
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