Onlyfans: i pedofili ringraziano – Sono molti gli utenti che su Onlyfans distribuiscono immagini e video sessualmente espliciti ai propri abbonati, per questo per l’iscrizione (sia come creator, sia come follower) è necessario dimostrare di aver compiuto 18 anni.
Ma, a quanto pare, sono in molti a trovare un escamotage per sfuggire ai controlli.
È facilissimo aggirare i controlli
A dimostrarlo, purtroppo, sono i fatti come dichiarato da una ragazza di appena 13 anni che ha sostenuto di guadagnare molti soldi vendendo sue foto intime sulla piattaforma, mentre un’altra ha ammesso di aver girato un video spinto con uno dei suoi follower che aveva vinto un contest, scoprendo solo dopo che il ragazzo è minorenne.
La ragazza ha poi minimizzato la cosa, dicendo che il video non verrà diffuso, e che si augura che il ragazzo si sia divertito.
Tutto questo avviene in un contesto che rende la situazione ancora più allarmante, dal momento che si sta assistendo a un aumento vertiginoso della pedopornografia.
I numeri della Polizia postale
La Polizia postale, nel corso del 2022, si è occupata di 4.542 casi che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, dei quali 149 sono stati arrestati.
Un dato, quest’ultimo, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente.
Sul fronte dell’attività di prevenzione del fenomeno della pedopornografia online, il Cncpo ha visionato 25.696 siti. Di questi, 2.622 sono stati inseriti in black list e quindi oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici. In entrambi i casi, si tratta di un incremento del 3% rispetto ai numeri fatti registrare nel corso del 2021.
Sono 424 i casi di adescamento online registrati dalla Polizia postale. La fascia più interessata è quella tra i 10 e i 13 anni, nella quale si concentra il 54% delle vittime.
Le mode sui social uccidono
Un contesto che diventa ancora più inquietante se si prende in considerazione anche l’ultima “moda” sui social dei giovanissimi, la cosiddetta “Sex roulette”.
L’ obiettivo di ragazzi e ragazze che si cimentano nella folle sfida è provare a non incappare in una gravidanza, facendo sesso senza protezioni e contraccettivi.
Nessuno però ha intenzione di tenere i bambini e la sfida si conclude con un aborto.
Su questi episodi sta indagando la procura di Brescia, dipartimento soggetti deboli, che ha competenza distrettuale anche sulle province di Bergamo, Cremona e Mantova.
Spopola la Sex roulette
Quella della “Sex roulette” è solo l’ultima di una serie di challenge, che diventano virali sui social e coinvolgono giovani ignari dei rischi. Dalla blue whale, che ha mietuto anche delle vittime (50 sfide in 50 giorni fino alla più drammatica: la morte), alla cicatrice francese, sono molteplici i motivi di allarme. In Italia si era diffusa la Fire challenge, ossia accendere un fornello e giocarci rischiando l’ustione.
Rita Lazzaro