Onlyfans è un mistero – Io non so capire perché, nel mare della prostituzione gratuita da pc, del porno senza obblighi di abbonamento, nella vastità dei siti gratuiti rivolti ai gusti normali e ai più estremi, un esercito di maschi senta la necessità di pagare Onlyfans, di rifugiarsi in questo non luogo del peccato, nella finta intimità della camera da letto pubblica di una donna a gettone.
Mi chiedo cosa ci sia, o meglio cosa non ci sia, cosa manchi nella vita di così tanti uomini che aspirano alla pornografia ad personam, alla telecamera dedicata, fosse per cinque minuti soltanto, esclusivamente a loro.
La prostituzione cambia volto
Capisco cosa significhi per molti un posto accessibile dal computer e al riparo dal mondo; capisco il sollievo di non dover uscire e di non mettere a rischio la propria privacy. Lo capisco, eppure non mi pare una spiegazione sufficiente.
Mi direte che molti non si fanno mancare nessuna delle due forme di peccato, eppure la prostituzione sta cambiando stile e quello degli hikikomori dell’amore è una tendenza esplosiva.
Capire perché così tanti preferiscano quel rapporto stranamente confidenziale ed insieme asettico, al corpo di una donna in carne ed ossa, mi risulta impossibile.
Così come mi pare incredibile la messinscena triste del teatro delle fidanzate battone. Che senso ha quel mercato delle ragazze del night che affiancano uomini più o meno facoltosi recitando per un week end, per un mese o per un anno, il ruolo delle innamorate?
Gli acquirenti, gli uomini, pagano sempre enormemente di più di quanto elargirebbero ad una normale prostituta, spesso si innamorano e poi raccontano a sé stessi e agli amici che la Venere ucraina di Ventanni che li accompagna, ha davvero perso la testa per loro, panciuti imprenditori settantenni.
Una possibile risposta
Perché non puntare ad un rapporto vero, con una donna vera, non a tariffa?
È da un po’ che, dopo aver cassato il tutto come un delirio maschile, come prova della mancanza di intelligenza di molti di loro, ho la fastidiosa sensazione che, delle loro deviazioni, anche le donne normali siano in parte responsabili.
La sensazione mi viene confermata dalle risposte ad alcune domande che giornalisti italiani hanno posto a uomini che passano molto tempo davanti a siti porno o che frequentano i night club.
Da quelle risposte si evince che il divario tra ciò che gli uomini desiderano e ciò che le donne vogliono essere è forse incolmabile.
Io non ho intervistato nessuno, ma è da troppo tempo, più di due decenni, che vedo, nella sede privilegiata che è il mio posto di lavoro, donne di tutte le età e di tutte le classi sociali, trattare i loro fidanzati e mariti con cattiveria, con maleducazione, quasi con astio. Molto raramente il contrario.
Tornare alla femminilità
Sembra quasi che l’affermazione femminile, per molte, non possa prescindere dal maltrattamento dei loro uomini.
Non dubito che alcuni siano capaci di esasperare fino allo sfinimento, ma il confine tra pubblico e privato è completamente saltato e il marito diventa oggetto di epiteti imbarazzanti tra lo sconcerto degli astanti e la rassegnazione ebete della vittima.
Credono, queste donne, che umiliare coram populo il loro uomo sia un esercizio senza conseguenze?
Perché si illudono di non essere sostituite, sicuramente nell’immaginario e forse nella realtà, con una qualsiasi altra donna, magari da libro paga ma, almeno per quella mezz’ora, dispensatrice di tenerezze?
Dopo essere stato insultato, non considerato, non rispettato dalla sua donna, quella sul pc, anche se sorridente a pagamento, immagino possa sembrare un angelo; la fatina del night, accondiscendente e cortese per contratto, un sollievo indispensabile.
Che razza di uomini sono questi che si lasciano offendere con una mansuetudine più da buoi che da santi?
E che razza di donne sono quelle che non si preoccupano di fidanzati e di mariti che, mi pare evidente, non sanno più sedurre, lasciando che sognino altri corpi ed altre intimità?
E mentre noi ci poniamo la domanda, un esercito di studentesse e di giovani signore accende il pc e incassa.
Un giro di affari di milioni di euro che le donne potrebbero ridimensionare semplicemente ritornando ad essere femminili.
Irma Trombetta