Olanda, vince l’ultradestra – Quello che a Bruxelles viene definito lo spettro del sovranismo – ancora non capiamo cosa ci sia di così negativo nella sovranità dei popoli sui rispettivi territori – sembra invece essere il principale movimento politico nei vicini Paesi Bassi.
Non stiamo parlando di Ungheria, Slovacchia, Romania o Polonia, nazioni che hanno conosciuto il dominio straniero e sono entrati nella UE pentendosi quasi subito.
Le clamorose elezioni olandesi
Parliamo dell’Olanda, uno dei fondatori della cosca UE, lo Stato portato ad esempio per le sue politiche libertarie, cosmopolite, sociali.
La vittoria di Wilders, guida della cosiddetta estrema destra nederlandese, famoso anch’egli per aver proposto l’uscita dall’Europa, assesta un duro colpo all’europeismo e alla sua ossessione per le mescolanze, per la cancellazione dei diritti sociali in nome del mercato, per i diritti-capriccio.
Se un Paese socialmente avanzato come l’Olanda ha scelto una strada fortemente sovranista e nazionalista, significa che anche ad Amsterdam sono stufi dell’immigrazione, dell’integrazione che diventa disintegrazione, dei diktat petalosi di un’Europa sempre più distante dalla gente.
Che sia un piano inclinato?
Questo è un segnale importante, certamente non il definitivo (la strada è lunga) ma forse il sole, dopo essere risorto a Budapest, sta percorrendo il suo tratto naturale verso occidente, raggiungendo Amsterdam e speriamo presto Roma, Parigi, Berlino e Madrid.
Lorenzo Gentile
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