“O con noi o contro di noi”, il caso Insegno.
Le polemiche per il cambio delle condizioni in Rai che hanno coinvolto il presentatore e comico Pino Insegno ci hanno mostrato quanto questa maggioranza e questo governo di centrodestra siano ancora succubi di quel pensiero post-comunista e neoliberale tipico della sinistra italiana.
Da che pulpito…
Nei confronti del presentatore è partita una campagna di boicottaggio che mai si è vista; questo a causa di una colpa imperdonabile: essere di destra (nel senso lato del termine) anzi, non essere di sinistra.
A causa delle sue simpatie, il noto comico è stato accusato di essere un raccomandato e di essere complice della trasformazione della Rai nella nuova Eiar di regime. Accuse ridicole, tipiche dell’antifascismo paranoico, ma che sono bastate a provocare una battuta d’arresto nella carriera televisiva dell’ex membro della Premiata Ditta.
Il PD all’attacco della RAI
Questa campagna da parte dello zoccolo duro del pubblico, affezionato a personaggi quali Fazio e Littizzetto, ha fatto si che l’indice di ascolto virasse verso le reti private, con conseguente perdita di introiti per la TV di Stato dovuta al calo della pubblicità.
A parti invertite, mai si è visto un tale odio verso un presentatore, se non i soliti meme quali “Io non guardo Sanremo”.
Questo ci mostra come la cultura di sinistra, che oggi difende a spada tratta il libero mercato, quando il vento non soffia a favore sia pronta a rispolverare la vecchia mentalità di controllo di quello stesso mercato, usando metodi vili di disinformazione e violenza mediatica.
Abbiamo visto questo modus operandi verso tutte quelle aziende che se ne fregano di politiche arcobaleno e meticciste, pensando solo a creare utili e a dare lavoro senza bisogno di accattivarsi il mondo progressista. Lo vediamo nello sport, quando un atleta o un dirigente dice una frase sbagliata o decontestualizzata.
Occupare cultura e spettacolo
Lo vediamo nello spettacolo e rispondiamo da soli alla domanda su come mai attori e cantanti siano tutti di sinistra, o dicano solo cose di sinistra ripetendo il copione.
E lo vediamo con Pino Insegno, che può piacere o no, ma che di certo non merita questo accanimento, soprattutto in una Rai che per decenni è stata monopolizzata da un solo pensiero.
Lorenzo Gentile