Non solo Lampedusa: la rotta balcanica – Non solo Lampedusa e mediterraneo, anche il confine orientale è continuamente sotto pressione a causa dei flussi migratori.
Dai Balcani, onde di disperati raggiungono il Friuli-Venezia Giulia, mentre Croazia e Slovenia se ne lavano le mani scaricando su di noi il problema. Esattamente come fanno Spagna, Grecia, Malta e Francia che però non vengono accusate di razzismo, di mancanza di umanità e di altre balle buoniste.
Lo zampino UE
L’UE, con le sue politiche atlantiste, ha contribuito a destabilizzare zone già calde, scatenando ondate migratorie che vengono convogliate verso l’Italia, vittima sacrificale designata di tutto questo caos.
Approfittando dell’indotto ed eterno senso di espiazione coltivato dalla subcultura antifascista, siamo costretti ad accettare se non addirittura a gioire dell’arrivo di persone che o vengono integrate in posti di lavoro, che inevitabilmente sono tolti a italiani, o vengono semplicemente mantenuti a spese nostre, oppure ancora più spesso, si danno al crimine.
In ogni caso, nessuno dei destini riservati agli immigrati è accettabile né sostenibile dalla nostra società, già provata da problemi interni.
Ancora aspettiamo la risposta comunitaria?
L’Unione Europea si è dimostrata più volte per quello che è, trovare quindi una soluzione comunitaria al problema non solo è inutile, ma anche dannoso. Ogni Paese deve quindi seguire una vita autonoma oppure attraverso la creazione di un consorzio mediterraneo indipendente da Bruxelles, che fermi le partenze ed inverta i flussi fino al rimpatrio totale.
Ma ciò deve essere parallelo anche al raggiungimento della stabilità del terzo mondo, ottenibile solo abolendo la Nato.
Lorenzo Gentile