Nel lodigiano intitolata una via a Sergio Ramelli – Grazie all’impegno ed al lavoro fatto in questi anni dalle varie associazioni e movimenti dell’area identitaria come Lealtà e Azione – Casa Pound e la Rete dei Patrioti, circa una settimana fa, a Sant’ Angelo Lodigiano, è stato dedicato un Piazzale a Sergio Ramelli, un ragazzo di 19 anni, militante del Fronte della Gioventù, aggredito il 13 marzo 1975 da un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia.
Il ricordo di La Russa
Il giovane, a causa dei traumi riportati, morì il 29 aprile, oltre un mese e mezzo dopo l’aggressione.
È così che Ignazio La Russa, Presidente del Senato, nel suo discorso di insediamento ha definito gli anni di piombo: “Non posso non ricordare la drammatica stagione delle violenze, del terrorismo politico e dei tanti ragazzi, di ogni colore politico, che hanno perso la vita solo perché credevano in degli ideali, o a volte solo perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato: studenti, servitori dello Stato, giornalisti, imprenditori, politici… Per restare nella mia Milano i nomi di tre ragazzi: un militante di destra, Sergio Ramelli, che ho conosciuto e di cui sono stato anche avvocato di parte civile e due di sinistra, i cui assassini non sono mai stati trovati, Fausto e Iaio”.
Il clima è cambiato?
Eppure, ancora oggi, ci si ritrova con cori e scritte in cui “uccidere un fascista non è reato”; in cui i professori testimoniano contro i giovani di sinistra in anonimato perché temono ripercussioni da parte degli stessi e, addirittura, l’antipatia di loro colleghi.
In cui un figlio di partigiano come Massimo Primerano, preside del liceo Michelangiolo di Firenze dal 2005 al 2012, venne accusato di “fascismo” con tanto di minacce e atti vandalici, solo perché osò denunciare per interruzione del pubblico servizio 22 ragazzi del Collettivo.