Musk nell’occhio del ciclone per il tweet antisemita – Tweet antisemita scatena l’ennesima bagarre contro Elon Musk.
Il nuovo proprietario di X, ex Twitter, viene sempre più accusato di concedere troppa libertà sul suo social network, al punto che parrebbe esserci anarchia totale e che ogni pensiero violento sia lasciato bellamente sulla piattaforma senza restrizioni.
La canea contro il miliardario
Intendiamoci, esistono parole che non dovrebbero essere pubblicate così alla leggera e che sovente i social network possono veicolare odio molto più velocemente, trasferendolo poi nella vita reale.
Ciò che però è inaccettabile è che le parole di odio vero, che sono trasversali a tutte le ideologie e a tutte le razze e nazionalità, siano usate come pretesto per censurare ogni pensiero critico, come viene fatto sui social Meta.
Musk coerente con le sue idee
Certo, capita spesso che il confine tra le due cose sia parecchio indefinito, ma sappiamo bene che la tecnologia può aiutarci a migliorare la vita e al contempo può renderci prigionieri.
A meno di veri messaggi incitanti all’odio e alla violenza (come forse può essere questo), non possiamo lasciare che la censura cali su determinati pensieri, anche se sono sbagliati; anzi, è proprio grazie ad essi che un dibattito costruttivo può nascere, con arricchimento reciproco.
I reati informatici sono altro
Sappiamo anche che esistono anche i reati informatici ed anche qui spesso la piattaforma si sostituisce al giudice in nome della prevenzione, seppur sacrosanta.
Bene fa quindi X a lasciare i tweet, significa che chi li scrive dovrà assumersi le sue responsabilità, che non possono essere di Elon Musk.
Perché è un attimo passare da un estremo all’altro.
Lorenzo Gentile
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