Monti: alla Meloni voto 8 e mezzo – La Meloni fa sempre più gli interessi di Washington, Bruxelles e grande finanza. Tanto che, a strizzare l’occhio, arriva nientemeno che l’ex premier Mario Monti, alfiere della grande finanza internazionale.
Lingua in bocca con il banchiere
Ebbene, secondo Monti le posizioni e le scelte della leader di Fratelli d’Italia sono lungimiranti, per cui la Meloni – a suo dire – meriterebbe un voto pari addirittura ad 8 e mezzo.
Un endorsment che, almeno fino a qualche tempo fa (fino a quando, cioè, la Meloni era all’opposizione) sarebbe stato apparentemente impensabile.
Invece oggi Monti si complimenta con la Meloni per l’affidabilità finanziaria e per la capacità della stessa di gestire i fondi del PNRR.
Chiaro il mandato della Meloni
Tutto ciò rappresenta sicuramente un segnale positivo per i poteri sovranazionali che eterodirigono la politica nostrana; al contrario, per gli italiani è una stangata notevole.
Ora, infatti, nessuno potrà più negare che la Meloni ed i suoi accoliti sono tutt’altro che patrioti. Di converso, rappresentano la peggiore ideologia antinazionale di remissività dell’Italia alla grande finanza ed alla burocrazia tecnocratica.
Di cui, nel recente passato, Monti e poi Draghi sono stati gli epigoni più manifesti; e nel solco dei quali, ora, l’azione politica della Meloni si innesta, sulla falsariga di politiche folli, che perseguono interessi tutt’altro che compatibili con quelli del popolo italiano.
Ora di aprire gli occhi
Chiunque abbia creduto nel patriottismo della Meloni, dunque, deve ora ricredersi e prendere atto della realtà. L’Italia è in pessime mani e la situazione – visto l’andazzo e l’incompetenza imperante – non può che essere destinata a declinare inesorabilmente.
Giustino D’Uva