Milano: Il Marocco batte la Spagna e i tifosi devastano la città – Nella serata di Martedì 6 Dicembre a Milano, in seguito alla vittoria della nazionale marocchina ai Mondiali di calcio contro la selezione spagnola, oltre un migliaio di marocchini sono scesi in strada per festeggiare l’accesso della propria nazionale ai Quarti di finale.
Presto dai festeggiamenti per la vittoria si è passati alle devastazioni e alle violenze tanto che è stato necessario mobilitare oltre 250 agenti in assetto antisommossa per incanalare la gioia dei tifosi ed evitare che dagli scontri si passasse alla guerriglia urbana.
Il conto della sera di festeggiamenti è di decine di tavoli e sedie divelte per lanciarle contro il megaschermo di piazza Gae Aulenti, una distesa di immondizia lungo corso Buenos Aires e traffico paralizzato nella zona nord del capoluogo lombardo.
Le reazioni politiche
Subito il leader leghista Matteo Salvini ha commentato sui social postando i video di quanto stava accadendo in città, augurandosi che le forze dell’ordine potessero identificare i responsabili dei danneggiamenti. Un grande silenzio invece dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dalla sinistra meneghina che a distanza di un giorno dagli incidenti non commentano la notizia.
L’integrazione impossibile
Questi mondiali – pur avendo scarsa attrattiva, mancando l’Italia – danno l’opportunità di riflettere da una parte sull’odiosa messa in scena politically correct messa in campo in Qatar dalle squadre occidentali, e dall’altra parte mettono in piazza l’enorme problema che affligge, tra gli altri, le maggiori città europee.
E’ un fatto che coloro che sono scesi in strada a Milano siano figli di immigrati, la celeberrima seconda e terza generazione, quella per intenderci che doveva essere integrata in un nuovo tipo umano ibrido, apolide, liberale e possibilmente fluido.
E l’occidente muto
Abbiamo invece assistito alla violenza di centinaia di maschi in età da militare che hanno preso d’assalto le nostre città per festeggiare quella che, a distanza di due o tre generazioni, ritengono ancora la loro terra.
Abbiamo un problema in occidente: le masse di allogeni che prima ci hanno chiesto ospitalità ed ora sono stanziali nelle nostre terre non intendono integrarsi e tantomeno rispettare le minime regole del vivere civilmente una serata sportiva.
Un’ottima notizia
Anche se non parrebbe così si tratta di un’ottima notizia: è l’ennesima dimostrazione che nessuna integrazione è possibile e che la coesistenza tra due popoli diversi nella medesima terra non è mai pacifica. E’ esattamente questo l’insegnamento che ci hanno impartito con veemenza le masse di marocchini a Milano lo scorso martedì: migliaia di persone fiere della propria nazionale che non hanno nessun rispetto e riguardo nei confronti della terra dove attualmente vivono. Dall’altra parte ci sono gli inglesi in ginocchio di fronte al Senegal e la selezione tedesca che alla bandiera nazionale preferisce l’arcobaleno.