Migliaia di arrivi: è caos sbarchi – In Italia sono sbarcati oltre 5mila immigrati nelle ultime e ore, ma questo non è niente.
Stime dell’intelligence fanno trapelare che circa 900 mila persone sono pronte a prendere il largo in favore del Belpaese. Punto di partenza il nord Africa, tra Libia e Tunisia.
L’invasione è alle porte
Considerato che in un anno, il 2022, sono sbarcati complessivamente 104mila immigrati, è facile comprendere l’enorme portata del fenomeno, cui si aggiunge, ciliegina avariata su una torta già andata a male, un governo che non ha mantenuto la parola, dopo aver sbandierato a reti unificate, durante la campagna elettorale, “il profilo delle nostre navi da guerra a pattugliare l’orizzonte del Mare Nostrum”, ora mare di qualcun altro.
La Meloni sotto assedio
Malgrado i proclami della Meloni, l’Italia è sotto invasione.
L’unica soluzione è procedere al rimpatrio di tutti i clandestini e di coloro che non hanno – o hanno perso – titolo a restare sul suolo italiano supportata da una seria politica di contenimento, a partire dagli Stati di origine dei flussi, Libia e Tunisia, presso i cui governi l’Italia dovrebbe agire in via diplomatica. Non ultimo l’impiego delle forze armate di di terra, del mare e dell’aria.
Blocco navale subito
Solo un vasto impiego di mezzi e uomini militari può ad oggi arginare concretamente il fenomeno migratorio, l’enorme tratta di esseri umani organizzata e gestita dalle ONG, che s’ingrassano sulla pelle dei disperati grazie ad un business miliardario.
Un affare di cui Giorgia Meloni vuole rendersi complice, vista la totale inerzia in tema di immigrazione del suo governo, che vuole aumentare i flussi di manodopera importata dall’Africa fino a 200mila unità.
Gli italiani alla finestra
Ecco servito un ulteriore schiaffo ai lavoratori italiani, che speravano di essere tutelati dalla destra istituzionale, invero troppo prona ad interessi antinazionali per poter difendere i propri connazionali.
L’Italia ha bisogno dei suoi figli migliori, autentici patrioti, per non soccombere al mondialismo imperante e distruttivo, fagocitante la nostra cultura e la sopravvivenza del nostro popolo.