Meloni: Una beffa o un’occasione?
Lo scorso 18 settembre l’ufficio diplomatico della Presidenza del Consiglio non è stato in grado di filtrare una telefonata beffa di due speaker radiofonici russi.
Nessuna verifica della provenienza e nessun dubbio sull’effettiva identità dell’interlocutore della Meloni, spacciatosi per Moussa Faki, Presidente della Commissione dell’Unione africana.
Funzionari talmente oberati di lavoro da non fare il loro dovere, in fondo con il PD la politica estera era tutta gestita dall’Eliseo e dagli amici liberal e democratici si passavano veline non si faticava… ai bei tempi del PD.
Così “oberati” da non cogliere l’accento neanche lontanamente somigliante ad un africano, esponendo così il Presidente del Consiglio alla berlina.
Nel non breve colloquio con la Meloni, il fake Moussa ha ottenuto dichiarazioni di politica estera pesanti e poco “politicamente corrette” sul ruolo della Francia e della Commissione europea nella non gestione del problema immigrazione e del loro lasciar il problema solo sulle spalle dell’Italia e del suo popolo.
Gli sviluppi
Ci saranno ripercussioni diplomatiche a livello europeo ed internazionale per i duri giudizi del Presidente del Consiglio italiano.
Certamente gli sciacalli dell’opposizione digrigneranno i denti ma i più pericolosi saranno gli “alleati” che potranno mordere alle spalle.
In fondo la “democrazia” è un gioco di potere (minimo in quest’epoca di Poteri Forti e Politica debole) che degli interessi nazionali se ne frega.
C’è un però il detto dire a nuora perché suocera intenda che si rivela, a questo punto, una perfetta linea politica utilizzabile , dalla Meloni, per rendere la beffa subita un vantaggio.
Ma lo sarà solo se, la Giorgia nazionale, sarà capace a mantenere la barra dritta e a respingere gli attacchi esterni e interni per le sue dichiarazioni che, nella nostra opinione, sono solo di buon senso e fin troppo moderate.
Staremo a vedere
a questo link trovate il colloquio “incriminato”