Meloni la rete non perdona – C’era una volta il “Partito” padre e padrone, intriso di ideologia, con strutture piramidali soggette al controllo di apparati (Comitato Centrale, Direzioni Nazionali) e composte di uomini e donne fedeli alla Linea, al Capo, ma soprattutto custodi dell’Idea e, perché no, della coerenza.
Poi, dopo tangentopoli, siamo approdati ai “partiti leggeri”, all’americana, brand effimeri concepiti da leaders che si atteggiano da manager aziendali.
Questa managerialità ha fatto sì che “i politici” si siano specializzati nell’occupazione dei centri decisionali del potere politico-amministrativo.
I leader
Amministratori del condominio Italia di Berlusconiana memoria. E da buoni “lavoratori” e “manager” della politica si sono messi sul mercato fedeli alla Linea sino a quando fa comodo. Proprio come accade nel mercato del lavoro.
Ha un bel rammentare la Giorgia nazionale il suo “La politica non deve essere una carriera” e l’importanza della “coerenza” il messaggio ha certamente sortito il suo effetto: In questi giorni si rincorrono foto e meme relativi alle folgorazioni sulla via di Damasco. Anzi no, sulla via dei consigli regionali di Milano e Roma.
La corsa dei “mister nobody”
Questa tornata elettorale, vede una vera “corsa della coerenza” di giovani e meno giovani politici epigoni del “salto della quaglia” o del “cambio di casacca” affollare le liste di Fratelli d’Italia.
I soliti “qualunquisti” annotano che la “coerenza” non dovrebbe far accettare persino fuoriusciti dal Partito Democratico nelle liste del partito meloniano ma son rampogne di vecchi nostalgici.
La coerenza?
I nuovi “assunti” in fondo sono utili per far abbassare le arie di chi vorrebbe mantenere la coerenza nella politica del partito, impiccio per la dirigenza che è impegnata in una virata politica a 180°.
Quando le radici gelate li faranno rovinare a terra, una risata li seppellirà e sarà una tragedia per tutta la Destra se non ci saranno almeno degli arbusti che quelle radici sapranno tenere vive.