“Mandare le armi vuol dire lavorare per la pace”. Non è una affermazione frutto di particolari effetti avversi, ma solo il concetto centrale della presidente del Consiglio, espresso nella conferenza stampa Zelensky. Anche questo ci è toccato sentire, oltre alla visione di sorrisetti da collegiale adorante verso il suo supereroe.
Siamo incondizionatamente con l’Ucraina dice, ma si può essere incondizionatamente per la guerra? Per di più, guerra di altri e che distrugge il tuo popolo, che ti ha eletto, ma che è contrario alla partecipazione attiva a questa guerra.
Un “compleanno” imbarazzante
Evidentemente si può, come si può festeggiare a Kiev il primo compleanno di questa guerra.
È suggestivo come da questa Ucraina in guerra ci sia un continuo via vai di capi di stato, capi di governo, affaristi, imprenditori e venditori di carri armati. A spegnere la candelina della sua guerra, ieri c’era anche nonno Biden che sulla strada del ritorno si ferma a fare un comizio in Polonia e ci fa sapere (ma noi ce ne eravamo già accorti) che la Nato non è più un organismo difensivo ma “propositivo della democrazia” nel mondo, cioè la esporta ed impone a suo piacimento. Il famoso art. 5 quindi è obsoleto e il ventriloquo di Biden, il “deep state” , come il proprietario della nostra banca, modifica unilateralmente il nostro contratto che ci vedeva soci di un meccanismo di difesa comune, nominandoci ufficialmente vassalli e promoter della “sua democrazia” nel mondo.
Si dirà che era già sostanzialmente cosi; è vero, ma sentirselo sbattere in faccia fa un certo effetto, e nessuno ha osato obiettare nulla sull’ennesima transizione.
Non è questione qui di perorare posizioni di rottura o isolazioniste, ma solo di richiedere di esercitare il dubbio e la critica da posizioni dignitosamente partitarie e nell’interesse primario dei propri connazionali.
Insomma, non c’è bisogno di uscire dalla Ue o dalla Nato – anche se non sarebbe bestemmia il pensarlo – basterebbe solo cominciare a dettare qualche condizione per restarci dentro, per far capire all’America la differenza tra un alleato e un cameriere.
Giovanni Preziosa