Littizzetto: la RAI non è il tuo salotto- La RAI è teatro della peggior propaganda ideologica della sinistra e non smette di stupire in quanto al basso livello raggiunto e raggiungibile dalle sue trasmissioni e dai suoi conduttori.
Propaganda LGBT
In prima serata, Luciana Littizzetto – volto noto della sinistra radical chic e buonista – ha abusato della Tv di stato per uno spot a favore dell’adozione per le coppie omosessuali e della promozione dell’utero in affitto.
Un utilizzo indebito della rete principale della televisione nazionale pagata dai contribuenti, che deve far riflettere sul ruolo della Tv ed indurre la politica ad una regolamentazione più efficace ed equilibrata dei contenuti.
I vertici RAI devono intervenire
È inammissibile che la Littizzetto possa impunemente usare la RAI come palcoscenico e veicolo per le proprie idee, tanto più perché trattasi di idee radicali, oltretutto contrarie alla legge e ad ogni norma etica.
La presentatrice ha bellamente fatto apologia dell’utero in affitto, propagandato la mercificazione del corpo della donna e la compravendita di bambini, usando i volti di bambini minorenni, in bella vista e senza alcuna censura, allo scopo di attaccare il governo, che, evidentemente, non le va a genio.
Pagata con i soldi del canone
Tutto ciò è inammissibile, considerato che la Littizzetto è lautamente pagata con i soldi pubblici e di tutti gli italiani, non solo di sinistra.
Il governo – fosse degno di questo nome – dovrebbe invocare provvedimenti, una dura reprimenda e censura verso tali comportamenti discriminanti, perché questo sono, pretendendo l’allontanamento di chiunque intenda usare la rete pubblica per scopi ideologici e propagandistici.
Gli italiani – tutti – meritano rispetto e, parimenti, corre l’obbligo di rispettare la legge, tanto più da chi ha la presunzione di ergersi a paladino dei presunti diritti civili e della presunta non discriminazione dei più deboli.
Giustino D’Uva