L’inquietante sorella satanista di Giulia Cecchettin – I nomi di tante povere vittime di omicidio vengono subito dimenticati, tanti volti non restano impressi, tante storie, anche particolarmente toccanti, commuovono per poco tempo e poi cadono nell’oblio.
Non è capitato con Giulia Cecchettin.
L’affetto che gli italiani hanno tributato a questa ragazza è stato sincero ed era ovvio che molto di lei e della sua famiglia venisse rivelato.
Le foto di Elena
Non potevano rimanere celate a lungo nemmeno le fotografie che sua sorella Elena ha, negli anni, postato in rete e che, purtroppo, possono essere l’occasione per porsi molte domande.
La prima è perché quelle foto non siano state rimosse dalla stessa Elena.
Si tratta, infatti, di scatti particolarmente disturbanti e oberati da simboli satanici, ossa usate quali bijoux personali, cimiteri ed una serie di altre particolarità per le quali l’aggettivo inquietanti è davvero un eufemismo.
Il tutto in immagini i cui colori sono stati quasi completamente eliminati per accrescere l’effetto di angoscia e di paura.
I messaggi sono importanti
Elena però non solo non cancella le foto, non solo non giustifica quelle immagini (non so come potrebbe, ma qualcuno già suggerisce trattarsi solo di una moda), ma le avalla e le sottoscrive presentandosi in televisione, ad un giorno dalla scoperta del cadavere della sorella, con un enorme pentacolo con simboli di una chiarezza (o meglio oscurità) assoluta.
La maldestra difesa di Vanity Fair
La difesa di Elena da parte del giornalista Manca di “Vanity Fair” (ma non è il solo) non è onesta: non si tratta, caro Manca, di una ragazza criticata per il suo look, nulla c’entrano le vittime di stupro a cui qualche imbecille chiede se indossassero la gonna corta; qui la faccenda è più complessa e totalmente avulsa dalle solite cretinate anti-patriarcato o dalle serissime questioni concernenti il rispetto della donna.
Qui c’è una persona in lutto che, morta in maniera orrida la sorella, non sente la necessità di cancellare la foto con la scritta sii omosessuale, commetti crimini.
L’ombra satanista su Elena
C’è una giovane a cui hanno strappato uno tra gli affetti più cari, che continua a tenere on line l’immagine, orrendamente profetica, di un ragazzo dallo sguardo inquietante e soddisfatto che si lecca le mani sporche di sangue.
Elena in quelle pagine inneggia all’angelo più bello.
Il dio in croce è, nella scritta che posta, il dio della sporcizia e, non fosse abbastanza, posa con alcune ossa poggiate sullo sterno mostrando la lingua coperta da un altro osso ancora.
Chi sia Elena, cosa voglia esprimere con quelle foto, perché le abbia fatte, perché non le abbia cancellate, io non so dire.
Certo non sono foto normali, certo non è irrilevante che siano state fatte, certo non è trascurabile che siano ancora lì e non so proprio a che gioco stiano giocando coloro che dicono di credere il contrario e ci invitano a seguirli nella loro voluta, inspiegabile cecità.
Irma Trombetta
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